Piccolo manuale di traduzione dal “linguaggio calcistico” al “linguaggio bomberistico”.
Il mondo del calcio è un mondo particolare: è un mondo nel quale bisogna stare attenti a misurare parola per parola. Molte cose vanno dette in modo diplomatico, molte altre vanno proprio evitate. Purtroppo, a parte alcuni personaggi tipo Mourinho, il vecchio maestro Boskov e ovviamente il bomber per antonomasia Bobo Vieri, ci siamo abituati in questi anni ad ascoltare sempre le solite interviste banali, noiose, prive di pepe. Molte parole e molte frasi possono essere catalogate in un “dizionario del linguaggio calcistico” per la loro ripetitività. Ma spesso, se non quasi sempre, sotto queste frasi inflazionate si nasconde una “diversa verità”…quella che non va detta. Abbiamo deciso di tradurre quindi queste ultime in un “linguaggio bomberistico”, ossia quello che realmente allenatori e calciatori pensano ma non possono dire…
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Una delle frasi più originali, che rimane tuttora nella leggenda, è quella di Shevchenko che giustificò così il suo addio al Milan per trasferirsi al ricchissimo Chelsea di Abramovich: <
Tratto dal libro: “Chiamarsi Bomber tra amici senza apparenti meriti sportivi” – Historica Edizioni








