Piccolo manuale di traduzione dal “linguaggio calcistico” al “linguaggio bomberistico”.

Piccolo manuale di traduzione dal “linguaggio calcistico” al “linguaggio bomberistico”.
 
Il mondo del calcio è un mondo particolare: è un mondo nel quale bisogna stare attenti a misurare parola per parola. Molte cose vanno dette in modo diplomatico, molte altre vanno proprio evitate. Purtroppo, a parte alcuni personaggi tipo Mourinho, il vecchio maestro Boskov e ovviamente il bomber per antonomasia Bobo Vieri, ci siamo abituati in questi anni ad ascoltare sempre le solite interviste banali, noiose, prive di pepe.  Molte parole e molte frasi possono essere catalogate in un “dizionario del linguaggio calcistico” per la loro ripetitività. Ma spesso, se non quasi sempre, sotto queste frasi inflazionate si nasconde una “diversa verità”…quella che non va detta. Abbiamo deciso di tradurre quindi queste ultime in un “linguaggio bomberistico”, ossia quello che realmente allenatori e calciatori pensano ma non possono dire…

<> = frase trita e ritrita di allenatori che vogliono mandare due messaggi: in primis al presidente e poi ai tifosi stessi. Traduzione: <>

<> = una delle frasi più ricorrenti per calciatori e allenatori. La vera traduzione è un’altra: <>

<> = frase ripetuta spesso da coloro che hanno passato più stagioni con la stessa maglia e che per motivi diversi vogliono cambiare casacca. Quello che non possono dire: <>

<> = importante fare due distinzioni: quando l’errore è a favore e quando l’errore invece è contro. Importantissimo anche il tono con cui viene detta la frase. Proviamo a tradurre: caso uno (errore a favore): <> caso due (errore contro): <>

<> = prendere gol per una cappellata di un proprio giocatore, portiere o difensore che sia, mette a dura prova la pazienza di un allenatore. Quello che vorrebbe dire è diverso: <>

<> = questa frase, più o meno sempre la stessa, appartiene più che agli allenatori ai direttori sportivi e ai presidenti di una squadra. E’ un modo per mettere le mani avanti soprattutto coi tifosi. La vera traduzione è questa: <>

Una delle frasi più originali, che rimane tuttora nella leggenda, è quella di Shevchenko che giustificò così il suo addio al Milan per trasferirsi al ricchissimo Chelsea di Abramovich: <>. Fuoriclasse e bomber, dentro e fuori dal campo.

Tratto dal libro: “Chiamarsi Bomber tra amici senza apparenti meriti sportivi” – Historica Edizioni