Paul John Gascoigne nasce a Gateshead il 27 maggio del 1967 ed è il secondo di quattro figli. Paul vive nel distretto 29 di Pitt Street in un monolocale con bagno condiviso con altre famiglie. Un giorno il padre John, violento e alcolizzato, decide di migrare verso la Germania in cerca di lavoro. A scuola Paul si isola e si esercita nel fare autografi: <
Paul è un ragazzo problematico: frequenta spesso gli studi degli strizzacervelli e combina “gascoignate” sin da piccolo. Ruba nei negozi, spende le sue mancette nelle slot machine e già a 15 anni comincia a bere vodka col primo tecnico delle giovanili che ha creduto in lui, Colin Sugget del Newcastle.
Nel Newcastle diventa capitano della squadra giovanile, vince una FA youth Cup e gli affibbiano il soprannome di Gazza (le “Gazze” sono i Magpies di Newcastle, ma è probabile che il suo soprannome derivi da quella falcata un po’ sbilenca che ricorda quella di un volatile). Nel 1985 esordisce in prima squadra e in 3 anni segna 25 reti in 107 partite dando prova più che altro del suo innato talento e conquistando il premio come miglior giovane dell’anno in Premier League nella stagione 1987/88. Sir Alex Ferguson mette gli occhi su di lui nell’estate del 1988: lo vuole allo United. Gascoigne invece passa per una cifra record (2,3 milioni di sterline) al Tottenham. Ferguson ammetterà in seguito che uno dei suoi rimpianti sarà quello di non aver allenato Gazza.
Con gli Spurs il talento di Gascoigne esplode definitivamente: i tifosi lo adorano, gli dedicano cori simpatici tipo: “E’ grasso, è rotondo, rimbalza sul prato”, quando segna gli fanno abbracciare persino bambole gonfiabili. Il suo rapporto col tecnico Vanables è ottimo e a Tottenham la Gazzamania prende vita velocemente. I tifosi avversari, temendolo, lo insultano “fatman, porky” e gli lanciano snack che lui prontamente raccoglie, scarta e mangia. Non mancano altre perle di pura ignoranza: la strizzata ai gioielli di famiglia dell’arbitro Courtney e le provocatorie annusate d’ascelle, lo rendono un personaggio catalizzante e iper-mediatico. Bobby Robson, ci dell’Inghilterra, pur definendolo un pazzo lo convoca per i Mondiali di Italia ’90, dove Gazza riesce ad arrivare coi suoi connazionali fino alle semifinali. La stagione dopo però Gascoigne si rompe: provando un’entrata dura su Charles si rompe i legamenti del ginocchio destro e non solo. Sedici lunghissimi mesi di stop forzato, ma la Lazio, che lo aveva già praticamente acquistato, non gli volta le spalle e decide di aspettarlo.
Per 8 miliardi di lire Gazza sbarca a Roma: all’arrivo a Fiumicino lo attende una bolgia. Paul mostra già di conoscere un po’ di italiano salutando con un “Ciao Bagascia” una giornalista che prova ad intervistarlo. A Roma Gazza in 3 stagioni racimola solo 6 gol (uno in un derby del 29 novembre 1992) in 47 presenze. Ma si fa ricordare per la sue goliardate e le serate ad alto tasso alcolico con l’inseparabile compagno di bevute Jimmy Cinquepance. Durante una serata di queste, mentre è fermo per la riabilitazione, cade e si rompe la rotula in seguito ad una rissa. Racconta Dino Zoff che lo ha allenato: <
Arriva in Scozia, nei Rangers. Torna ad essere un grande giocatore: vince due campionati e altre coppe scozzesi. Se chiedete a Gattuso del suo primo giorno in Scozia vi risponderà così: <
Il suo ex coach al Tottenham Terry Vanables lo convoca per Euro ’96. Gazza segna un gol strepitoso nel derby per lui e per la sua nazionale contro la Scozia: festeggia con l’esultanza resa celebre della “Dentist Chair” che più che altro ricorda una pratica in uso in molti night inglesi. Mancavano le spogliarelliste, ma rimane il dubbio che dentro quella borraccia ci fosse birra.
In nazionale non torna più, il nuovo ct Hoddle non gli perdona l’ennesima notte alcolica e gli nega la convocazione per Francia ’98. Lui torna in Inghilterra e gioca per il Boro (Middlesbrough). Poi dopo un’esperienza all’Everton scende nella lega cadetta con il Burnley dopo l’esonero del coach amico Walter Smith. Lo cercano in Cina e lui dice sì al Gansu Tianma. Dura pochissimo così come dura pochissimo l’esperienza all’Al Jazira di Abu Dhabi (sostituisce Weah) e quella da calciatore/allenatore del Boston United nella quarta serie inglese.
La sua ex moglie Sheryl, che sostiene di essere stata ai tempi picchiata e violentata, racconta di un Gascoigne malato di sesso che non accettava il rifiuto. Gazza la costrinse pure a rifarsi il seno prima del matrimonio. Un matrimonio da favola: Paul Gascoigne arrivò in frac con una Cadillac bianca lunga 9 metri e affittò 96 camere di un albergo per un totale di 100 mila sterline (e un centinaio di invitati). Un Gazza che ai tempi si faceva applicate 45 cm di capelli per poter assomigliare al cantante dei Simply Red <
Purtroppo a fare da contraltare alle goliardate e alle stravaganze, ci sono pure diversi eccessi che contraddistinsero la vita di Paul. Pagine nere della sua vita tipo le sue dipendenza da gin, vodka, whiskey e qualsiasi cosa di alcolico; le 4 bottiglie di brandy prima delle partite o la “dieta” di 4 mesi senz’acqua a base di cocaina (fino a 16 strisce al giorno). Dipendenze insensate ed esilaranti se non ci fosse di mezzo la vita di una persona: tipo quella per gli sciroppi per la tosse o per le Red Bull (poteva arrivare fino a 60 lattine al giorno). Una vita che correva via via verso l’autodistruzione. Il patrimonio personale di circa 16 milioni di euro completamente depauperato. George Best, che come lui era dotato di grande talento ma incline all’autodistruzione, per prenderlo in giro disse: <
Dal 2007 in poi purtroppo ogni notizia che arriva è sempre preoccupante: operazioni d’urgenza (quella per l’ulcera perforante nel maggio 2007 appunto), cure obbligatorie in cliniche per disintossicazione (ancora alcool, ma anche come detto in precedenza, per lo smodato consumo di energy drink), nuove sbronze colossali, arresti, denunce…Da un po’ di tempo però non ci sono più notizie di lui. Dal 22 novembre 2012, Gazza non viene più in Italia (era a Roma per un Lazio-Tottenham, le sue ex squadre). Gli amici non vogliono parlare di lui e provano a chiuderlo metaforicamente dal mondo esterno in una bolla, sperando che Gascoigne esca da solo da solo e con tutte le sue forze dalle dipendenze che gli hanno cambiato la vita.
Paul ci ha fatto divertire in campo e fuori con le sue “gascoignate”, ha ecceduto con i vizi e se n’è pentito tant’è che il 13 luglio dello scorso anno, dopo 4 giorni da sobrio, ha affermato di voler far di tutto per vincere questa battaglia. Non è facile, non lo è per niente. Ma cosa può essere per uno come te che ci ha abituato a diverse magie coi piedi e non solo? Forza Gazza.
Fonti: www.fantagazzetta.com
Wikipedia
Admin Riccardo
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