Hai appena finito di giocare, hai perso, sei triste, vai nello spogliatoio e pensi che nulla
possa rallegrare la tua serata.
Poi ad un certo punto, quasi inaspettatamente entra lui: IL BOMBER.
Il Bomber in questione è così: appena tornato dalle Lampados, capello alla Bettarini dei tempi d’oro, corpo che inizia a sentire il peso dell’età e l’abuso di gin lemon, ricoperto in maniera totalmente casuale da tatuaggi di dubbio gusto.
Inizia a parlare con tutti, come se li conoscesse ad uno ad uno, interviene un ragazzo che forse inizia ariconoscerlo e gli chiede
Dopo un centinaio di gol, rovesciate varie, tacchi volanti alla Ibra, un suo amico a decide di gasarlo:
Risate e pacche sulle spalle, il bomber ha ottenuto quello che voleva, adesso ha il rispetto dello spogliatoio…ma c’è una partita da giocare.
Ecco il riepilogo: pochi minuti giocati, 5 scatti, insulti random ad avversari e compagni, gol rubato ad un centimetro dalla porta ad un compagno che si era fatto tutto il campo, poi una mezz’oretta passata seduto su una sedia a “tampinare” una bionda.
Perchè il vero è Bomber è BOMBER soprattutto fuori dal campo.








