Le leggende del Bomber a calcetto

Hai appena finito di giocare, hai perso, sei triste, vai nello spogliatoio e pensi che nulla
possa rallegrare la tua serata.
Poi ad un certo punto, quasi inaspettatamente entra lui: IL BOMBER.
Il Bomber in questione è così: appena tornato dalle Lampados, capello alla Bettarini dei tempi d’oro, corpo che inizia a sentire il peso dell’età e l’abuso di gin lemon, ricoperto in maniera totalmente casuale da tatuaggi di dubbio gusto.
Inizia a parlare con tutti, come se li conoscesse ad uno ad uno, interviene un ragazzo che forse inizia ariconoscerlo e gli chiede lui:  non si sa in quanti anni, in che categorie, se solo in allenamento, ma comunque lui quei gol giura di averli fatti. Leggende, come gli oltre mille di Pelè. Senza che nessuno gli dica niente, ne racconta una manciata, come se li avesse fatti il giorno prima, (anche se a pochi effettivamente interessava).
Dopo un centinaio di gol, rovesciate varie, tacchi volanti alla Ibra, un suo amico a decide di gasarlo: >…non aspettava nient’altro, al Bomber luccicano gli occhi: > non è vero ovviamente . STANDING OVATION.
Risate e pacche sulle spalle, il bomber ha ottenuto quello che voleva, adesso ha il rispetto dello spogliatoio…ma c’è una partita da giocare.

Ecco il riepilogo: pochi minuti giocati, 5 scatti, insulti random ad avversari e compagni, gol rubato ad un centimetro dalla porta ad un compagno che si era fatto tutto il campo, poi una mezz’oretta passata seduto su una sedia a “tampinare” una bionda.
Perchè il vero è Bomber è BOMBER soprattutto fuori dal campo.

Admin Alberto