Prima di rivolgere tutte le attenzioni al Mondiale – che pure se non c’è l’Italia seguiremo tutte le partite, a chi vogliamo raccontarla? – abbiamo stilato una formazione, una top 11 dei giocatori (con panchina) che meglio si sono espressi in questo campionato di Serie A. Ci siamo schierati con un discreto 3-4-1-2.
ALISSON –
Dire che quest’estate c’era scetticismo su di lui non rende sufficientemente l’idea. E come dare torto ai tifosi della Roma che avevano appena perso uno dei portieri migliori del campionato. Poi Alisson ha fatto vedere giusto qualche colpo: riflessi irreali, capacità di giocare il pallone con i piedi e una certa sicurezza da infondere alla difesa. Oggi se un top club avesse voglia di un portiere davvero bravo andrebbe senza dubbio a Trigoria con un po’ di cash in mano .

MILAN SKRINIAR –
A proposito di scetticismo si sprecano le persone che hanno definito troppo onerosa la spesa che l’Inter aveva fatto per Skriniar. Oggi è facile dire che potrebbe valere almeno il doppio di quello che è stato pagato (50 milioni è plausibile?). Girone di andata stellare, un muro nella difesa invalicabile che ancora oggi tiene l’Inter aggrappata alla Champions. Nel ritorno un leggero calo, ma niente che possa intaccare un’annata molto proficua.

KALIDOU KOULIBALY –
Il peccato vero è che il suo sia stato l’errore decisivo ai fini del campionato, ma Koulibaly anche quest’anno è stato una saracinesca (meriti da non dimenticare per il collega Albiol con cui condivide 24 gare di fila senza sconfitta, in coppia). Sembra sapere sempre tutto quello che fa l’avversario, l’evoluzione del suo fisico gli permette di dominare tutte le tipologie di attacco. Una nota per sottolinearne la grandezza difensiva: secondo voi come ha fatto il Napoli a restare a galla fino alla fine per lo scudetto in quella che è l’annata peggiore a livello realizzativo per Hamsik, Insigne, Callejon e mettiamoci anche Mertens che ha avuto troppi digiuni? Grazie alla difesa. E grazie a Koulibaly.

RAFAEL TOLOI –
Dispiace scriverlo dopo una sua espulsione e forse non è il primo difensore a cui starete pensando, ma Toloi ha riscritto con Gasperini il ruolo del difensore nella linea a tre: il brasiliano diventa spesso un centrocampista quando si tratta di aggredire l’avversario, lo va a prendere da casa sua, ed è spesso brillante nelle chiusure. Bravo anche a regalarsi qualche gioia personale. Forse è esagerato dirlo, forse no: ma io fossi in una Lazio, un Milan, un Napoli, Toloi lo prenderei a occhi chiusi.
https://www.youtube.com/watch?v=LptH1hR-4AE
DOUGLAS COSTA –
Immarcabile. Decisivo. Sempre. Douglas Costa è il più forte giocatore della Serie A per cambio passo e capacità di decidere da solo le partite. Tanti pezzi di questo settimo scudetto di fila della Juve li ha portati questo brasiliano che va il doppio più veloce degli altri.
https://www.youtube.com/watch?v=dxFjx54EYL8
MILINKOVIC SAVIC –
Esiste un giocatore più dominante di lui? Si mangia gli avversari per aria, si coordina così bene che ti dà sempre l’impressione di poter allungarsi sul pallone anche quando questo è troppo lontano da lui. Fisicamente e tecnicamente esagerato per tutti gli altri.

LUIS ALBERTO –
Questo centrocampo necessita di molta Lazio (e mandiamo a malincuore un fondamentale Leiva in panca): Luis Alberto era andato da uno psicologo per capire cosa non funzionasse nel suo modo di pensare sul campo. Il lavoro del dottore sembra aver funzionato, perché Luis Alberto con la mente sgombra ha messo tutta la sua immensa tecnica a disposizione di venticinque gol della sua Lazio (quattordici assist e undici reti). Delizioso, bello da veder giocare.
https://www.youtube.com/watch?v=uNSbVB5oz08
KOLAROV –
Un altro dei bolliti estivi che si è rivelato una trottola inesauribile, motore puro per la fascia della Roma. Pochi, pochissimi i momenti di calo di un giocatore che era stato preso per dare il cambio a Emerson Palmieri appena un paio di mesi e che poi per forza di cose lo ha costretto ad andarsene a Londra. Quando c’hai un terzino che ti serve tutti quegli assist e che ogni tanto tira fuori qualche bomba dalla distanza, non puoi mica sostituirlo.

ILICIC –
Nome che potrebbe scaturire polemiche, perché per metterlo qui sulla nostra trequarti ci stiamo privando di Dybala che i suoi ventidue gol li ha fatti. Azzardo, sì, ma Dybala ha peccato di discontinuità in alcuni momenti chiave di una stagione comunque altisonante. Ilicic, invece, ci ha finalmente regalato continuità ed è giusto premiarlo: uno dei giocatori che aspettiamo da quando è arrivato in Italia e che il Gasp ha regolarizzato. Lui i colpi li ha sempre avuti, ma mai per trentotto giornate. Spesso arma dalla panchina, Ilicic oramai sa come si piegano e spezzano le partite a suo piacimento.
MAURO ICARDI –
Attacco scontato: l’argentino è il primo, ossigeno vero per un’Inter che non ha tante altre possibilità offensive se non sperare che Maurito segni tre gol ogni due occasioni che ha. Ha toppato solo tre partite in stagione (le due col Sassuolo e una col Milan), poi ha segnato davvero in qualsiasi modo alla prima opportunità. Pensare che uno del genere potrebbe non fare i Mondiali…

CIRO IMMOBILE –
Ci si rinuncia anche a contare quanti gol ha fatto Immobile quest’anno. Stagione di grazia, Immobile è andato a nozze con il gioco verticale di Inzaghi e ha bucato senza nessuna difficoltà tutte le difese che gli sono capitate a tiro.

Per gli scontenti abbiamo pure fatto una panchina: Strakosha, Benatia, De Vrij, Khedira, Lucas Leiva, Veretout, Allan, Cristante, Dybala, Quagliarella, Iago Falque.








