Chi è il miglior direttore sportivo della Serie A? Marotta? Monchi? Ausilio? Sono tutti bravi, ma la scorsa stagione a fare incetta di premi sportivi è stato il ds della Lazio Igli Tare. Nonostante la sua passione per i bomber senza apparenti meriti sportivi, il dirigente albanese in questi anni è riuscito a portare profili importanti a somme esigue. Basti pensare a Milinkovic-Savic pagato dalla Lazio 9 mln e adesso ne vale più di 100 mln. Per la felicità del patron Claudio Lotito, il mister Scrooge del calcio italiano.
Tuttavia, come anticipato nel titolo, Tare non riesce mai a individuare il vice-attaccante giusto. Ossia non riesce mai a trovare un sostituto all’altezza del titolare. Parliamo principalmente di attaccanti alti, lenti, goffi e che non segnano manco con le mani. Insomma attaccanti alla Igli Tare, per intenderci. Oggi vogliamo fare un elenco dei vari “atleti” scelti dal dirigente biancoceleste che si sono susseguiti per fare dapprima i vice Rocchi, poi i vice Klose e adesso i vice Immobile.
UN GIARDINIERE A FORMELLO
Nel suo primo anno ufficialmente da direttore sportivo (era nello staff della Lazio già dalla stagione precedente ma senza avere il patentino da ds), Tare porta a Roma un Julio Cruz sul viale del tramonto. I fasti all’Inter sono un lontano ricordo ed El Jardinero ha scelto Roma per svernare. Soltanto 4 gol a fine stagione, di cui 2 al Chievo nella seconda giornata di campionato, che avevano illuso tifosi e fantallenatori. A fine stagione dà l’addio al calcio. ARRIVA IL BOIA DI VIBO VALENTIA
IL BOIA DI VIBO VALENTIA
Nella stagione 2010-2011 Tare punta su Sergio Floccari, riscattato dal Genoa dopo aver contribuito qualche mese prima alla salvezza dei biancocelesti con ben 8 gol. Otto, evidentemente è il numero massimo di reti che può raggiungere l’attaccante calabrese, tanti ne fa in quella stagione e tanti ne fa in quella successiva in prestito a Parma (di cui 2 proprio contro la Lazio). Sergione si impegna, ha anche una discreta tecnica, ma tatticamente è incollocabile. Ha i piedi della seconda punta ma il fisico del centravanti di sfondamento, tuttavia non gli riesce bene né l’una né l’altra cosa. Oltretutto non sono poche le imprecazioni verso Zarate che non gliela passa mai (e a tal proposito Sky realizza anche un video ironico). A ottobre Vieri va a Formello a trovare vecchi amici e incalzato dai giornalisti scherza: “Io al posto di Floccari? Non si deve preoccupare anche se io segno anche con la panza”. E c’aveva ragione, quanto c’aveva ragione Bobo.
IL “LEONE” CISSÈ E IL “LADRO” ALFARO
Nel campionato 2011-2012 Tare sorprende tutti portando alla Lazio due bomber di razza: Miro Klose e Djibril Cissè. Mentre il primo rifiorisce in serie A, il secondo delude. Se fuori dal campo stuzzica le fantasie dei tifosi (“L’hanno visto con la Blasi nel privè“ recita un coro della curva nord volto a sfottere Totti), in campo realizza soltanto un gol nella prima giornata contro il Milan. Poi a Gennaio va via, e qui il colpo di genio di Tare: arriva Emiliano Alfaro dal Liverpool. In un primo momento la sua provenienza dai Reds fomenta i laziali, ma poi si scopre che si tratta dell’omonima squadra uruguaiana e non della città dei Beatles. Alfaro è brutto, basso, tozzo, sembra un bambino travestito da grande. Il suo sopranome sudamericano è El Picaro, che in spagnolo significa Il Ladro, e i supporters biancocelesti iniziano a pensare che venga chiamato così perché “ruba” gli stipendi. Otto apparizioni nella sua prima stagione poi tanto girovagare in prestito in giro per il mondo ma nessuno se lo prende.
TURISTA PER CASO
Per Tare, dal 2012 in poi, inizia una vera e propria tragedia: trovare il sostituto di Klose. Gli attaccanti forti non scelgono la Lazio perché sanno che il tedesco è intoccabile. Quindi chi rimane? Gli attaccanti scarsi e le vecchie mummie. Ecco perché a Gennaio 2013, il ds albanese pesca dal cilindro Louis Saha. Tutti sognano un Klose bis, ma il francese, come Cruz, è la brutta copia di quello che fu a Manchester. Sei presenze, zero gol e una visita dal Papa con tanto di foto ricordo. Anche lui capisce che è giunto il momento di smetterla col calcio e a fine stagione appende gli scarpini al chiodo.
IL NUOVO CAVANI
Il calciomercato 2013 dei biancocelesti è monopolizzato dal nome di Burak Yilmaz, attaccante turco del Galatasaray. Radio e tv romane di fede laziale ne parlano praticamente tutti i giorni, per tutta l’estate. Diventa un tormentone estivo ai livelli delle canzoni di Luis Fonsi. Negli ultimi giorni d’agosto vengono visti i dirigenti del club turco e il tutto fa presagire a una chiusura imminente dell’affare. Ma ecco il colpo di scena: la Lazio ufficializza Brayan Perea. 20enne colombiano, proveniente dal Deportivo Cali. Faccia da ragazzino ma fisico imponente (190 cm). Anche qui, come Alfaro, nessuno lo conosce ma Tare assicura: “È il nuovo Cavani”. Ora il nome di Perea è quasi una leggenda a Formello, nessuno sa se esista realmente. A Gennaio del 2014 Tare porta a Roma un’altra vecchia gloria in decadenza: Helder Postiga su di cui stendiamo un velo pietoso.
DJO E JO
Estate 2014 è il turno di Filip Djordjevic. Il serbo arriva a parametro 0 dal Nantes, club paragonabile al nostro Verona per intenderci. Dopo una tripletta al Palermo, sembra poter mettere in panchina Miro Klose. Ma un goffo infortunio contro il Milan lo costringe a due mesi di stop. Quando rientra non è più lui. Da lì in poi comincia la parabola discendente e oltre a qualche foto hot con la bella compagna Jovana, nessuno sa più niente di lui. Il suo contratto con la Lazio è scaduto da poco e ha già firmato per il Chievo. Vedremo se anche a Verona farà parlare più Jovana di lui.
IL VERO BOMBER SENZA APPARENTI MERITI SPORTIVI
Okay, a Cagliari Alessandro Matri ha fatto davvero cose buone, ma da quando ha conosciuto il piacere della F (dove la F sta per Federica Nargi vecchi porcellini) non è più riuscito a raggiungere la doppia cifra. Mitra Matri ha realizzato soltanto 4 reti all’ombra del Cupolone nel 2015-2016. Di recente ha dichiarato che il ricordo più bello della sua esperienza romana è legato alla nascita della piccola Sofia. Perlomeno i tifosi laziali hanno potuto ammirare da vicino la Nargi, spesso special guest in Tribuna Montemario.
IL PANTERONE CAICEDO
Arriviamo alla fine di questa lista col panterone Caicedo. Anche lui possiede uno score da Serie D ma una moglie da Champions League. Maria Garcia è una bellezza esplosiva, meno lo è l’attaccante ecuadoregno che chiamato a sostituire un infortunato Immobile nelle ultime gare di campionato, l’ha fatto rimpiangere e non poco. Non a caso Inzaghi ha preferito far giocare l’attaccante campano senza una gamba nell’ultima gara contro l’Inter. Adesso Tare sta lavorando per portare a Roma il vice Immobile. Si parla di Petagna dell’Atalanta (9 gol nelle ultime due stagioni) e Wesley del Club Bruges (14 reti nelle ultime due stagioni). Insomma, to be continued…








