Il listone ufficiale del fantacalcio 2018/2019 è realtà solo da qualche ora e gli allenatori “virtuali” d’Italia stanno già cerchiando in rosso potenziali colpi, craque a basso costo pescati all’estero o nelle categorie inferiori e obiettivi imprescindibili. Con un occhio di riguardo, si sa, per gli attaccanti: pescare un bomber da 10 gol a stagione pagandolo pochi crediti e tra i sorrisini degli avversari al tavolo è una soddisfazione impagabile. Per questo le amichevoli in calendario nella pre-season, se prese con le pinze e ricordandosi che a volte si va in campo contro rappresentative locali i cui atleti sono poco più che amatori, restano una valida cartina di tornasole. Ecco la Top 5 degli attaccanti da tener d’occhio per la prossima Serie A.
MEZZO 9, MEZZO 10: LAUTARO DOUBLE-FACE PER SPALLETTI
L’Inter ha investito molto su di lui, dandogli anche la maglia numero 10: il Toro Martinez ha risposto presente in questa prima fase di preparazione all’appello di Luciano Spalletti. Seconda punta, trequartista o centravanti che sia, la sostanza di questo 21enne argentino non cambia: l’ex Racing ha dimostrato ancora una volta di smistare il pallone spalle alla porta e di avere grande capacità di dialogare con i compagni. L’Inter ha eretto un muro intorno a lui, attestato dalla clausola rescissoria da 111 milioni presente nel suo contratto: addirittura uno in più rispetto a quella presente nell’accordo che lega al club Mauro Icardi. Martinez si è presentato ad Appiano con 18 gol in 27 gare giocate con il Racing, ma la sensazione è che presto potrebbe convincere il suo allenatore a puntare in pianta stabile su una coppia d’attacco tutta argentina.
FEDERICO SANTANDER, A BOLOGNA SENZA PAURA

“Abbiamo preso un nuovo body guard?”. Raccontano che più di qualcuno abbia reagito così quando Federico Santander s’è presentato a Pinzolo con due braccia interamente tatuate: nel ritiro del Bologna non si aspettavano questo tir per l’attacco. Paraguaiano di un metro e 90, Santander è il classico attaccante d’area, che a 27 anni ha già giocato in patria, in Francia, in Argentina e in Danimarca. Proprio l’incrocio a Copenaghen con l’ex rossoblù Mikael Antonsson è stato decisivo nella trattativa con il Bologna. Quasi dieci anni fa la Primavera dell’Inter l’aveva scartato per un provino, oggi in Serie A prova a tornarci dalla porta principale, con un credito di 117 reti in 335 partite giocate in carriera. Il Bologna crede in lui, come i 6 milioni versati per il cartellino dimostrano. Destro e Falcinelli sono avvisati. I fantallenatori, pure.
LA PRIMA VOLTA, A 31 ANNI

Non è un esordio, perché il palcoscenico della Serie A l’aveva già assaggiato con il Bari edizione 2010/2011, ma per Ciccio Caputo quella alle porte con l’Empoli sarà la prima stagione da protagonista – o candidato ad essere tale – ai piani più alti del calcio italiano. L’attaccante di Altamura ci è arrivato a suon di gol, 26 nell’ultima stagione a Empoli, e da leader tecnico di una squadra che è tornata nella massima serie dopo un solo anno di Purgatorio. Esaltato dal gioco palla a terra di Aurelio Andreazzoli, il centravanti classe 1987 proviene da tre annate in cui ha viaggiato alla media di 20 gol a stagione (61 spalmate tra Virtus Entella e la Toscana). In Serie A potrebbe bastargli la doppia cifra per dimostrare di essere all’altezza. Per poi magari brindare con la birra artigianale auto-prodotta dalle sua parti, come propone la sua esultanza classica: mano vicina alla bocca spalancata, con il pollice e il mignolo a mimare un gesto fin troppo chiaro.
KOUAME’, UNA FRECCIA NERA PER IL GENOA
Lo chiamano la freccia nera o la gazzella. Troppo facile capire perché: Christian Kouamé da Abidjan, Costa d’Avorio, è abituato a bruciare le tappe, in campo e fuori. Portato in Italia a 14 anni dal Prato e già passato dalle formazioni Primavera di Sassuolo e Inter, ha vissuto a Cittadella la sua consacrazione: non segna tanto (13 reti in 55 partite) ma il suo moto perpetuo in campo non è passato inosservato. A 5 anni gli hanno regalato la maglia di Maradona, ma il suo idolo è Drogba, uno che di gol se ne intendeva. Seconda punta rapida, proverà a convincere Ballardini a dargli fiducia.
KEVIN PRINCE E LA SECOND LIFE A SASSUOLO

Nella terra delle piastrelle e delle ceramiche, costruire e centellinare spazi e forze è quasi un imperativo. Da CR7 a KPB10, passano una consonante in più, circa 300 chilometri di distanza (quelli che separano Sassuolo da Torino) e “500 reti”. Con la solita personalità, Kevin Prince Boateng ha replicato così ai cronisti che gli chiedevano se potesse essere lui il Cristiano Ronaldo del Sassuolo edizione 2018/2019. Dopo la stagione super all’Eintracht Francoforte, coronata dalla vittoria della Coppa di Germania, il 31enne ghanese ha deciso di ripartire dall’Italia. E dalla provincia. In Italia, però, tutti lo conosciamo come un centrocampista forte nell’inserimento e dotato di un buon fiuto del gol. E allora, che ci fa tra i bomber? La spiegazione è nella foto qui su: numero 9 sulla schiena…e in campo. Roberto De Zerbi lo sta testando da falso nueve, forse non soddisfatto del rendimento di Matri e Babacar. Kevin Prince ci sta prendendo gusto. Chissà…








