La TOP 5 dei… pure senza il calcio, ricchi uguale

Il calcio può rappresentare uno strumento di rivalsa sociale ed economica? Certo che sì. La storia del pallone è piena di ragazzi provenienti da famiglie disagiate che hanno potuto grazie al successo sportivo cambiare il proprio destino. Ma il talento non guarda davvero in faccia a nessuno, e alle volte può pure essere beffardo.

Ci sono infatti veri e propri big del calcio europeo che, data la disponibilità economica dei propri vecchi, avrebbero potuto fare tutt’altro nella vita. Ad esempio… un bel niente.

Escludendo ovviamente i figli d’arte, ecco chi sono (e perché) le cinque stelle internazionali in attività (n.d.r. uno ritirato da poco) per cui il calcio poteva anche restare solo un piacevole passatempo. (ELENCO SOPRA) 

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Hugo Lloris

Il portiere della Nazionale francese e del Tottenham si è avvicinato relativamente tardi al calcio. Fino a 13 anni infatti primeggiava nelle classifiche tennistiche giovanili del Paese. Il tennis è lo sport di famiglia degli Lloris. Passione di mamma Marie, un prestigioso avvocato, e Luc Lloris, banchiere e specialista di diritto internazionale. Quest’ultimo è anche agente del figlio, e figura decisiva per lo sviluppo della sua carriera.

Se gli Spurs hanno le spalle coperte grazie a Hugo, lo stesso si può dire per lui.

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Gerard Piqué

Il fortissimo difensore catalano ha potuto dedicarsi al pallone nella cantera del Barcellona senza troppi patemi. Sua madre è la dottoressa Montserrat Bernabeu Guitart, direttrice ospedaliera all’istituto Gutmann di Barcellona. Il padre Joan Piqué Rovira è avvocato, uomo d’affari e perfino scrittore. Ha infatti pubblicato il romanzo Dues Vides. Che dire, una famiglia dal talento diffuso.

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Mario Gotze

Il 26enne del Borussia Dortmund, da qualche tempo in crisi, resterà per sempre l’uomo del quarto Mondiale tedesco. Il nome dei Gotze era però già ben noto prima del suo approdo nel mondo del calcio. L’ingegner Jurgen Gotze, padre di Mario, è infatti un professore dell’Università di Dortmund, tra i più noti del Paese.

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Robin Van Persie

Le pennellate mancine dell’ex attaccante di Arsenal e United hanno certamente un alto valore artistico. Questo gusto estetico Robin deve averlo appreso in famiglia. Il padre Bob è infatti celebre in Olanda come “l’artista della carta”, e anche la madre è una pittrice.

Per ragioni sociali ed educative Robin è cresciuto in un quartiere popolare di Rotterdam, ma la famiglia è certamente di estrazione borghese, e con ottime possibilità.


Andrea Pirlo 

Con l’ultimo “calciatore già ricco” facciamo un piccolo strappo alla regola per passare da casa nostra. Luigi Pirlo, il padre di Andrea, non ha trasmesso al figlio la passione per il calcio, bensì per la siderurgia. Il signor Pirlo costruiva infatti 30 anni fa un piccolo impero del metallo, fondando alcune aziende nella zona di Brescia. La capogruppo di queste attività, la Elg Steel, nel 2008 superava i 70 milioni di fatturato.

E lo stesso Maestro, appena due giorni dopo il trionfo in Champions ad Atene con il Milan, creava la sua Fidbon. Azienda che stampa e profila metalli. Avere i piedi di ferro sarebbe stata una disgrazia. Per il resto le fortune di Andrea arrivano proprio da lì.

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