L’incidente di Emiliano Sala non ha lasciato strascichi solamente a Nantes, dove gli ex compagni e tifosi sono rimasti comprensibilmente scossi dall’accaduto.
Per quanto il tempo trascorso da Emiliano con il nuovo allenatore e i nuovi ex compagni sia stato beffardamente breve, il segno è profondamente rimasto anche in Galles.
L’allenatore Neil Warnock, come riporta il Sun, sta vivendo insieme ai suoi ragazzi un momento davvero delicato.
“Probabilmente sono quello più colpito perché io l’ho incontrato e ci ho parlato nelle ultime 6-8 settimane. Continuo a chiamarlo Emile perché gli avevo detto che non riuscivo a pronunciare il suo nome. E quello che mi ricordo è che lui mi diceva ‘segnerò tanti gol’ e io gli ho risposto ‘lo so che lo farai’. E continuo a pensare che l’ho invitato a Newcastle, a vedere la nostra partita. Ma lui voleva tornare a salutare i suoi ex compagni di squadra e a prendere le sue cose”
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Pensieri che lo tormentano. Poi Warnock ricorda la propria esperienza con Ibboston, il pilota del volo.
“Ho viaggiato spesso su aeroplani piccoli come quello, ma penso che i miei avessero due motori, non uno. Però quella tratta l’ho percorsa spesso, con lo stesso esatto pilota, che a me era sembrato un bravissimo pilota, quindi non riesco proprio a comprendere come un evento simile sia potuto accadere”
E poi i suoi giocatori, e lo sguardo verso il futuro…
“I ragazzi che hanno più bisogno di aiuto sono quelli che magari non ti aspetti. Ma non credo che parlarne con qualcuno possa fare male. Anche se si vede che tre o quattro dei miei giocatori sono andati molto male in questi giorni.
In un mondo ideale, non credo che vorrei ci fosse una partita, non vorrei allenare, almeno per come mi sento ora. Il calcio è importante, ma credo che tragedie del genere cambino molto la prospettiva di come si vive”.








