Il 52enne giapponese, che detiene il record del giocatore più anziano ad aver realizzato un gol, ha dichiarato di essere pronto di giocare fino alla morte.
Avere paura di invecchiare è da sempre una caratteristica umana. Le rughe e la senilità sono il prologo di una fine che non siamo abituati ad accettare. Kazuyoshi Miura, invece, sembra aver trovato il suo antidoto: il calcio. L’ex attaccante del Genoa, ora in forza allo Yokohama Fc (club che milita nella J2 League), non vuole appendere le scarpe al chiodo nonostante abbia appena compiuto 52 anni: “È il corpo che decide. Quando sarò talmente stanco da non potermi più allenare sarà il momento” racconta all’Equipe”.
L’adrenalina e la passione di giocare davanti ai propri tifosi per Miura è molto più travolgente rispetto alla sensazione di dire basta al calcio giocato: “Non riesco a immaginare di dover dire addio a 50.000 persone in uno stadio”.
Le emozioni che scaturiscono da un goal sono come un siero anti-età per l’attaccante nato a Shizuoka, nonostante il suo ultimo goal realizzato risale al match di due anni fa contro lo Thespakusatsu Gunma.
“Non mi interessa diventare allenatore, presidente, direttore sportivo o commentatore tv. Il mio unico desiderio – afferma il 52enne giapponese – è essere un calciatore. Fino alla morte se possibile. Quando morirò vorrei che si dicesse che è morto il calciatore Kazu Miura, non l’ex giocatore”.
Uno stimolo ulteriore per continuare la propria carriera arriva dall’Israele dove Isaak Hayik, portiere dell’Ironi or Yehuda, è diventato il giocatore più anziano a giocare una partita di calcio professionistico. Il 73enne israeliano ha difeso la porta dell’Ironi or Yehuda nel match perso per 5-0 contro il Maccabi Ramat Gan. Una sconfitta indolore per l’estremo difensore 73enne che a fine partita si è potuto consolare col premio Guinness World Record.














