Stop Ligue 1, Aulas attacca ancora: “Siamo stati degli str****”

Non si placa l’ira del presidente del Lione Jean-Michel Aulas per lo stop alla Ligue 1 a causa della pandemia di Coronavirus. In un’intervista rilasciata a L’Equipe, Aulas ha tuonato ancora contro una scelta secondo lui troppo precipitosa, usando toni che descrivere come forti sarebbe un eufemismo.

Il presidente del Lione Jean-Michel Aulas non ci sta, e questa volta non usa mezzi termini. Aulas ha rilasciato un’intervista al celebre quotidiano sportivo francese L’Equipe esprimendo tutto il suo disappunto per il precoce stop alla Ligue 1 deciso dal Governo francese: “Per due mesi i leader spagnoli hanno collaborato con la Uefa. È paradossale, Javier Tebas (presidente della Lega Spagnola) ha partecipato agli stessi incontri di Didier Quillot (direttore generale della Lega Francese). La Uefa ha chiesto pazienza e invece i leader francesi si sono precipitati, siamo stati degli stronzi“. Aulas ha poi rincarato la dose: “Gli altri paesi hanno avuto una scelta. Tebes ha detto che lo stop alla stagione sarebbe stato un incubo. I protocolli sanitari sono ora standardizzati. La Uefa ha rilasciato un protocollo che in Francia non hanno nemmeno guardato. È uno scandalo assoluto“.

Stop Ligue 1, Aulas non ci sta

Il presidente del Lione è un fiume in piena. Ha visto la sua squadra estrimessa dall’Europa dopo ben venti anni, e secondo lui dietro ci sarebbero interessi personali e complotti, come tra l’altro aveva dichiarato anche il suo collaboratore Gerard Houllier: “È paradossale che un paese come la Spagna, che è stato più colpito dalla Francia dalla pandemia, abbia riflettuto e trovato soluzioni. E penso che abbiano un comitato scientifico almeno altrettanto rilevante di quello consultato dal presidente Macron“. Aulas, preoccupato anche che la sua squadra partirà notevolmente svantaggiata nel ritorno degli ottavi di Champions League contro la Juventus, spera ancora che gli organi competenti possano ravvedersi e tornare sulla decisione: “Coloro che continuano a giustificare una decisione che è stata un errore avranno una grande responsabilità, c’è ancora tempo per cambiarla“.