Ibrahimovic si ritira
Ieri è finita un’epoca del calcio moderno. Ibra annuncia il ritiro e con lui se ne va non solo il calciatore magnifico che è stato, ma anche il personaggio che negli anni si è creato intorno a Zlatan.
Il saluto di San Siro fa capire bene la potenza del giocatore svedese su tifosi e giocatori. Dalla coreografia della Curva Sud – “Godbye Zlatan” – alle lacrime di Tonali durante il saluto finale, e passando per l’abbraccio tra Ibra e Leao dopo il gol del portoghese: tutto questo è Ibrahimovic.

Ma per una volta il duro, il dio Zlatan si è sciolto come neve al sole. Ibra ha pianto, non una volta, ma svariate. Ha pianto all’omaggio iniziale dei tifosi del Milan, ha pianto all’abbraccio di Leao, e ha pianto all’annuncio della fine.

Lo racconta lui stesso: “Quando ho iniziato il mio discorso mi sono detto: guardo i giocatori così mi danno forza. E iniziano a piangere. Allora guardo la tv. E i tifosi piangevano. Allora mi giro verso mia moglie. Piangeva. Forse era quella che stava peggio. Tanti pensano che Ibra sia Superman. È vero lo sono. Ma Superman ha un grande cuore.”
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La cosa che sorprende di più di questo ritiro è che nessuno sapeva. Ibra l’ha voluto tenere per sé: non lo sapeva la squadra, la società, nemmeno la famiglia.
[twitter url=”https://twitter.com/DAZN_IT/status/1665478212678213636?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1665478212678213636%7Ctwgr%5Ed4a0a0d99318502af7796c4bae7f3eaf591d83ff%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.chiamarsibomber.com%2F2023%2F06%2F05%2Fibrahimovic-ritiro-sansiro%2F”]Ma alla fine andarsene all’improvviso è un gesto da vero Zlatan. Anche quando tutti sono pronti per il suo saluto al Milan, lui rende l’occasione irripetibile e annuncia il suo ciao al calcio.
E cosa sei stato per il calcio Zlatan. Senza la Champions, senza il Mondiale, senza nemmeno troppi record, eppure sei stato uno dei giocatori più forti e iconici a giocare nella Serie A e in Europa in generale.

Però, se dobbiamo dare i numeri, anche quelli non scherzano: 988 partite, 573 gol, 32 trofei; a segno in 4 decenni diversi; almeno un gol segnato dal 1999 al 2023; ha segnato in ogni minuto disponibile di una partita regolamentare.
Ora il calcio lascia Ibra, ma Ibra non lascia il calcio. E noi ci rimaniamo come Tonali, perché sembrava solo naturale che Zlatan Ibrahimovic potesse continuare a giocare per sempre.
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