Leao cambia numero di maglia: indosserà la 10, è ufficiale

La maglia più iconica, più affascinante, che solitamente appartiene ai campioni. Il numero che rappresenta l’essenza del calcio. Semplicemente, la maglia numero 10. Da adesso al Milan la indosserà un nuovo calciatore: Rafael Leao. Dopo l’addio del predecessore, Brahim Diaz che è tornato al Real Madrid, il Diavolo ha deciso di affidare questa pesante responsabilità al suo giocatore simbolo, che abbandona la “sua” 17 e succede a leggende rossonere come Rivera, Gullit e Seedorf.

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Leao e una nuova, grande responsabilità: indossare la “10”

L’idea è nata qualche settimana fa, quando si è diffusa la notizia che Brahim Diaz – colui che ha indossato questa maglia nell’ultima stagione – sarebbe tornato al Real Madrid. Anche diversi tifosi milanisti hanno iniziato a supportare la proposta, basandosi sul seguente concetto: la “10” va assegnata al miglior giocatore della rosa, a quello più rappresentativo. Insomma, ciò che Rafael Leao rappresenta per il Milan. Inizialmente, però, questo cambio non sembrava così scontato, visto il legame del portoghese con la “sua” 17. È un numero speciale per me”, aveva affermato nemmeno un mese fa. Ma, a quanto pare, il fascino della dieci ha rapito anche lui.

I dieci più iconici (e non solo…) della storia rossonera

Pensi al numero 10 e ti viene subito in mente il calcio. D’altronde queste due cifre una vicina all’altra sono forse uno dei simboli più iconici di questo sport. Soprattutto nel passato (ma non solo), una maglia indossata dai più grandi campioni della storia: Pelè, Platini, Maradona, Baggio, Zidane, Ronaldinho, Messi… Si potrebbe stilare una lista infinita di fenomeni. Lo stesso vale per il Milan: il numero più affascinante è stato sulle spalle di Rivera, Gullit, Savicevic, Boban, Rui Costa e Seedorf. Dei veri fuoriclasse assoluti. Anche se, soprattutto negli ultimi tempi, la dieci ha avuto padroni non così d’impatto: Evani, Boateng, Honda, ma anche Calhanoglu e lo stesso Diaz. Tutti buoni giocatori, ma di certo non paragonabili a quelli citati precedentemente.

Adesso tocca a Leao fare in modo di essere ricordato, tra una decina d’anni, nel primo gruppo di nomi e non nel secondo.