Guai per Batistuta, denunciato in Argentina. Lui però si difende e porta le prove

Brutta grana per il grande centravanti tra le altre di Fiorentina e Roma a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, Gabriel Omar Batistuta. L’ex attaccante è infatti stato denunciato per le condizioni dei lavoratori che operano nelle sue tenute a Santa Fè. “Una situazione oltraggiosa“, ha accusato José Voytenco, segretario generale dell’Unione argentina dei lavoratori rurali e degli scaricatori (UATRE).

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Con un post sul suo account ufficiale Twitter, pubblicato a distanza di poche ore, Batigol ha risposto punto su punto alle accuse mossegli, fornendo dettagliate prove sulle condizioni delle persone che lavorano per lui.

L’accusa

“C’è stata una denuncia anonima che ha allertato sulla non conformità in un campo che è di proprietà del signor Gabriel Batistuta”, ha spiegato il sindacalista alla radio La Red. “Così è stata effettuata un’ispezione ed è stato possibile verificare quanto detto. C’erano lavoratori in una situazione di sfruttamento, mal pagati e in condizioni deplorevoli. Prima l’impossibilità di accedere ai campi ha attirato la nostra attenzione, era una cosa molto difficile, e poi quello che si vedeva era scandaloso. Sette lavoratori vivevano in alloggi precari, con giornate lavorative più lunghe rispetto alle otto ore stabilite: non sono stati pagati gli straordinari, non erano assunti, non avevano abiti da lavoro adeguati e alcuni avevano disabilità”.

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La replica di Batistuta

La risposta dell’ex centravanti argentino non è tardata ad arrivare, corroborata da alcune foto del suo campo, denominato “El Bati”, 126mila ettari in provincia di Santa Fe, e lunghe precisazioni: “Queste sono le 35 case ad uso del nostro personale rurale e delle loro famiglie, costruiamo una casa all’anno. Abbiamo investito nella scuola, nelle strade, nell’elettricità e nei pannelli solari. I nostri lavoratori sono assunti secondo la legge della LCT e dello statuto dei lavoratori rurali“.

In un altro post, in cui specifica che le foto pubblicate si riferiscono ad oggi, ha aggiunto “Rispettiamo gli accordi sindacali, abbiamo un medico del lavoro e un laureato in igiene e sicurezza sul lavoro in pianta stabile per verificare le condizioni dell’intero stabilimento“.

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