Giocare per il Real Madrid è il sogno di ogni calciatore. Le merengues rappresentano il top del top a livello mondiale e il club è sinonimo di successo, trionfi, fama e soldi. Ma per vincere sempre serve una struttura organizzata in ogni minimo dettaglio e la pressione è davvero tanta. Non solo da parte della dirigenza ma anche e soprattutto dai tifosi, abituati a vincere e vogliosi di continuare a vincere. Gareth Bale svela che giocare nel Real non è tutto rosa e fiori.
Quei fischi che fanno male
Il gallese è arrivato giovane a vestire la maglia del Real Madrid, dopo essersi messo in luce nelle fila del Tottenham. Ingaggiato per una cifra mostruosa, ha portato il club a vincere ogni competizione formando un trio d’attacco fenomenale con Cristiano Ronaldo e Karim Benzema. Ma ci sono stati dei momenti tristi e difficili per l’ala offensiva. Intervistato dal Times, Gareth Bale ha svelato i lati sconosciuti e l’altra faccia della medaglia del club spagnolo e che forse nessuno si aspettava: “Andai al Real Madrid per giocare con Karim e Cristiano ed è stata un’opportunità incredibile. Ma ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentito solo e abbandonato da tutti: gli episodi di quando i tifosi mi fischiavano“.

La pressione era tanta
La pressione era tanta che bisognava imparare a gestirla in fretta. Questo è un altro aspetto “negativo” nel giocare per il Real Madrid, ma Bale con il tempo ha trovato l’antidoto: “Ho imparato a lasciare tutto allo stadio. Quando tornavo a casa mi dedicavo solamente alla mia famiglia e non pensavo alla partita e così ero felice. Non ho avuto problemi con nessuno al Real, sono stato bene tranne che in quei periodi“. Pro e contro nel giocare nel club più forte al mondo.









