Marco Materazzi si trova ad Osaka insieme all’Inter in qualità di leggenda del club nerazzurro, e sta seguendo la squadra di Inzaghi nella sua tournèe giapponese. A margine di un evento nel cuore della metropoli del paese del Sol Levante, l’ex difensore ha risposto ad alcune domande inerenti le questioni di casa Inter, e non ha potuto esimersi dal ribadire, ancora una volta, la sua opinione sulla vicenda che ha tenuto banco nelle ultime settimane, quella relativa al “tradimento” di Romelu Lukaku.
Il Materazzi pensiero su Lukaku
L’ex difensore campione del Mondo con l’Italia nel 2006 non ha potuto non rispondere alle domande sulla burrascosa vicenda Lukaku: “Il suo addio fa discutere. Ma è giusto che il club ora faccia altre scelte. In quel reparto ha preso un giocatore di un profilo altissimo come Thuram. Lui ha voluto fortemente l’Inter, nonostante ci fosse l’interesse di altri grandi club, forse perché avendo dei valori si è ricordato di quanto il club nerazzurro lo volesse anche due anni fa, prima dell’infortunio“.

Poi, entrando nello specifico: “Ognuno è responsabile delle proprie azioni. Chi conosce le cose, sa che l’Inter ha fatto di tutto per tre volte con Lukaku. La prima, quando lo vollero prendendolo dallo United. La seconda, riaccogliendolo dopo l’anno al Chelsea. E la terza, dimostrandogli di volerlo riacquistare. Sono sempre stato un grande estimatore di Lukaku, vorrei solo che chiarisse“, sottolinea Materazzi. “Dovrebbe fare come Onana, un signore, conquistandosi il rispetto. Vorrei che Lukaku dicesse a cuore aperto quello che sente, così si eviterebbero tante incomprensioni. So quanto lui ha tenuto all’Inter, ma so pure quanto l’Inter ha tenuto a lui“.

“Dico che parlare sarebbe la cosa più giusta da fare. Per la società, per i tifosi e anche per i compagni, certo. Perché tutti meritano rispetto. Non si è mai visto andare via un giocatore dopo uno scudetto perché aveva il sogno del Chelsea, poi lo stesso giocatore è stato riaccolto come un figliol prodigo. E ora riandar via così è come una pugnalata“.








