Lotito, il clamoroso retroscena su Milinkovic e la stoccata alla Roma

Come sempre mai banale quando si tratta di parlare di Lazio e di calcio italiano in generale, il presidente biancoceleste Claudio Lotito è intervenuto ai microfoni della radio di Serie A rilasciando interessanti dichiarazioni su svariati argomenti. Dalla cessione di Milinkovic, con clamoroso retroscena, alla situazione della Nazionale Italiana, passando per il tema stadio e una sonora stoccata alla Roma, il patron del club capitolino non si è davvero risparmiato.

Lotito e il retroscena Milinkovic

Interrogato sulla cessione di colui che è stato il perno del centrocampo della Lazio per ben 8 anni, Lotito è stato molto schietto: “La scelta di Milinkovic è stata personale: noi non lo volevamo vendere e sono arrivato a offrirgli anche ingaggi importantissimi, ma prima della fine del campionato mi aveva detto che avrebbe voluto fare una nuova esperienza“. 

Poi, spiegando il motivo per cui il serbo non sia andato in un top club, il patron biancoceleste ha rivelato un retroscena di mercato: “Non abbiamo mai ricevuto offerte concrete, l’unica vera fu da parte di una squadra italiana, di cui non farò il nome, che offrì oltre 100 milioni di euro. Io declinai l’offerta perché avevo preso l’impegno con Inzaghi e non avremmo fatto in tempo a sostituire Sergej, dato che quell’estate il calciomercato chiudeva a metà agosto“. 

Questione stadio

Un tema caldo in questi giorni è quello relativo ad uno stadio di proprietà per la Lazio, progetto più volte sbandierato da Lotito ma mai portato avanti in concreto: “Conosco le problematiche per realizzare uno stadio che possono incidere sulla realizzazione. Sto lavorando su varie idee, non ultima il Flaminio. Noi dobbiamo fare uno stadio che sia efficiente e che possa rappresentare un valore aggiunto. Se ristrutturi uno stadio dal valore evocativo come il Flaminio non potrai mai mettere in campo alcune attività di ricavo. Su Roma è complicato fare uno stadio ex novo, lo proposi su un terreno di proprietà ma mi fu impedito: fu un errore per la città. Adesso stiamo lavorando su alcune ipotesi. Il Flaminio può avere valore storico e risolvere, sulla carta, il problema ma non efficientare i ricavi“.

Un’immagine dello Stadio Flaminio risalente ad ormai 15 anni fa

Il tema Nazionale

Al presidente biancoceleste è stato poi chiesto un parere sulle possibilità dell’Italia di qualificarsi a Euro 2024: “Non sono un mago, abbiamo tutte possibilità per riuscirci. Dico una cosa però: di giocatori se ne trovano tanti, di allenatori tanti, ma di presidenti pochi. Bisogna creare quell’alchimia non solo legata alla capacità tecnica, ma all’ambiente a 360 gradi. Io un minimo di competenza nel ruolo l’ho acquisita, e so che un presidente è fondamentale perché deve avere la capacità di stimolare e far esprimere al meglio i giocatori, oltre che la capacità di far credere in un progetto. È come il padre di una famiglia, un punto di riferimento“.

Gli obiettivi della Lazio e la stoccata alla Roma

Lotito ha poi approfittato dell’argomento Lazio per lanciare una frecciata ai “cugini” della Roma: “La Champions League? Abbiamo allestito una squadra che ha, a livello di qualità e numerico, tutto per competere in entrambe le competizioni. La Lazio lo scorso anno aveva fatto una valutazione. Noi riteniamo che la Conference League è una competizione che non sia di interesse della Lazio; diversa è la Champions, competizione che dà risorse straordinarie e grande visibilità. Atletico Madrid? Dobbiamo verificare lo stato di condizione sia fisica che psicologica di tutti quei giocatori che sono in nazionale sperando che arrivino in condizione e che non vengano menomati in termini di prestazione dagli sforzi profusi”.