Dopo un’ottima stagione sulla panchina dell’Hellas Verona, Igor Tudor aveva accettato l’offerta dell’Olympique Marsiglia legandosi con un accordo pluriennale allo storico club francese. Il primo anno del tecnico croato sulla panchina dell’OM si è poi concluso con il terzo posto in Ligue 1 e la conseguente qualificazione ai preliminari di Champions League. Un po’ a sorpresa però l’ex difensore della Juventus il 1 giugno ha ufficializzato le proprie dimissioni. Si parlava di un interesse proprio del club bianconero per la sostituzione di Max Allegri, si è vociferato di sirene provenienti dalla Premier League. Niente di tutto questo.
La verità è che a portare Tudor alla decisione di lasciare Marsiglia è stato un ambiente fin dall’inizio a lui ostile, come raccontato a La Provence dal presidente Pablo Longoria.
La travagliata stagione di Tudor all’OM
Longoria, in questi giorni al centro di un vero e proprio terremoto che lo ha portato sull’orlo delle dimissioni, ha così parlato della stagione di Tudor sulla panchina dell’Olympique: “Non augurerei neanche al mio peggior nemico di passare ciò che ha passato nella scorsa stagione. Si è ritrovato in un club dove tutti erano contro di lui, dentro e fuori dal campo. C’era una vera e propria organizzazione per aumentare la tensione contro di lui“, ha rivelato il numero uno dell’OM.

“Alcuni chiedevano il ritorno di Sampaoli – ha proseguito – altri di dare potere ai calciatori. Ci sono state varie iniziative di gruppi di tifosi per esonerarlo. Sembrava che il pre campionato fosse come l’ultima giornata di campionato, ci si giocava la vita. Non era una situazione normale“.








