A Open Var, Gianluca Rocchi svela il dialogo tra il VAR e l’arbitro in occasione del primo, controverso gol di Vlahovic in Juventus-Lazio e spiega la difficoltà della chiamata.
Il VAR senza evidenza
Ieri sera a Sunday Night Squadre su DAZN ha fatto il suo esordio Open Var, programma in cui verranno svelati i dialoghi del VAR del turno precedente insieme al designatore arbitrale Gianluca Rocchi.
Gli occhi di tutti a questo primo giro erano puntati sulla spiegazione del controverso primo gol di Vlahovic in Juventus-Lazio, gol nel quale il pallone sembrava aver varcato la linea laterale.
Dopo la rete, il VAR entra in funzione dicendo: “Devo controllare il pallone che sembra al limite.” E il check si conclude con la frase: “No, non c’è evidenza“.
[twitter url=”https://twitter.com/DAZN_IT/status/1706071438187266328″]Il VAR dunque ha fatto un check ma non è stato in grado di dire se il pallone fosse uscito o meno. Non c’era evidenza che fosse fuori e dunque ha retto la chimata dell’arbitro. Se invece l’arbitro, o il guardalinee, avesse segnalato l’uscita del pallone, avrebbe retto quella decisione.
Rocchi e la certezza a posteriori
Il designatore Rocchi ha però rivelato che la certezza che il gol era buono è giunta solo successivaemente, quando per togliersi il dubbio è andato a rivedere l’azione usando le telecamere per il fuorigioco semi-automatico, non a disposizione del VAR.
Tracciando le linee con la tecnologia EPTS Rocchi ha potuto affermare che la chiamata è stata quella corretta e che il gol era buono.








