La vittoria di misura sul Benfica ha proiettato l’Inter al primo posto del gruppo D di Champions League a pari merito con la Real Sociedad. 3 punti preziosissimi per i nerazzurri, che possono ora guardare con fiducia al futuro nel tentativo di emulare quanto compiuto nella scorsa stagione, quando sono stati fermati solo in finale dal Manchester City di Guardiola.
Quella di martedì a San Siro sembrava una gara stregata, con tante occasioni create e non sfruttate dagli uomini di Inzaghi già durante la prima frazione di gioco. Serviva una scintilla per accendere la squadra, e pare proprio che il tecnico piacentino sia stato in grado di toccare le giuste corde durante l’intervallo.
Primo tempo pieno di errori
Nonostante la buona mole di gioco e le occasioni create ma non capitalizzate, durante i primi 45′ contro il Benfica l’Inter è sembrata a tratti contratta, con troppi errori in fase di costruzione e negli ultimi 20 metri. Poca aggressività, poca foga agonistica e una squadra che pareva slegata e non agire come un corpo unico. Serviva una scossa, qualche accorgimento tattico e mentale, e Inzaghi è riuscito ad accendere la miccia usando parole semplici ma molto efficaci.
Cos’ha detto Inzaghi alla squadra?
Pressing più alto, attacco diretto ai portatori di palla del Benfica per interromperne immediatamente la costruzione del gioco, ferocia e aggressività. L’Inter entrata in campo nel secondo tempo sembrava una squadra totalmente diversa. Merito (anche) di Simone Inzaghi, che è riuscito a stimolare nel modo giusto i suoi giocatori: “Vi ricordate Istanbul? Volete tornare in finale di Champions? Allora questa è una partita da vincere a tutti i costi“, ha detto l’allenatore nerazzurro alla squadra secondo il Corriere dello Sport. Un discorso elementare, ma non banale. Le parole che servivano per scuotere Lautaro e compagni verso una preziosa vittoria.
Tra poco meno di 20 giorni l’Inter ospiterà il Salisburgo nell’ultima gara d’andata della fase a gironi di Champions League, e con una vittoria i nerazzurri metterebbero una seria ipoteca sulla qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Servirà un’altra frase ad effetto del buon Simone?








