“L’app delle scommesse illegali l’ho ricevuta da Tonali”. Sarebbero state queste, secondo la ricostruzione de Il Messaggero, le parole che avrebbe pronunciato Nicolò Fagioli davanti al procuratore federale Giuseppe Chiné. Un altro, possibile, nuovo risvolto nella vicenda che sta mettendo a soqquadro il calcio italiano: il caso scommesse.
Fagioli: “Non so se Tonali scommetta sul calcio”
In questo caos mediatico, il primo nome a venir fuori, e allo stesso tempo ad essersi autodenunciato, è stato quello di Fagioli. Secondo quanto scrive Il Messaggero, il centrocampista della Juventus avrebbe consegnato alla procura federale il proprio cellulare e riferito a Chiné sia i dettagli della sua ludopatia sia come avrebbe ottenuto sul telefono l’app di scommesse illegali: tramite Sandro Tonali. “Non so se scommetta sul calcio”, avrebbe poi aggiunto il bianconero a proposito dell’ex Milan.

La situazione di Tonali
Come riporta sempre Il Messaggero, la decisione di autodenunciarsi da parte di Tonali sarebbe maturata dopo l’interruzione del ritiro a Coverciano e il sequestro del cellulare da parte dei pm torinesi e, soprattutto, dopo aver discusso della situazione con i suoi avvocati e procuratori. Il classe 2000 avrebbe fatto ritorno a Newcastle, anche se sarebbe già in programma un incontro con Chiné per chiarire i vari dettagli, come accaduto in precedenza con Fagioli.
Secondo la Gazzetta dello Sport, mentre per Fagioli potrebbe esserci uno sconto di pena (si parla di 10 mesi di squalifica) essendo stato il primo a denunciare il tutto, per Sandro Tonali la FIGC vorrebbe usare il pugno di ferro e comminargli una “squalifica esemplare”. In tal caso la squalifica potrebbe andare dai 3 ai 5 anni qualora venisse accertato che ha scommesso sulle partite della propria squadra.








