Cori beceri per la morte di Bobby Charlton: le scuse del Manchester City

Prima i cori beceri dei tifosi, poi le scuse ufficiali del club, tra poco in arrivo le sanzioni per i colpevoli. Alcuni sostenitori del Manchester City si sono resi protagonisti di un episodio disdicevole nell’intervallo della sfida casalinga con il Brighton: “Bobby’s in a box” (traduzione: “Bobby è nella tomba”), hanno intonato in merito alla recente scomparsa di Bobby Charlton, leggenda del calcio inglese. La società, però, ha voluto condannare fermamente tutto ciò ed è già al lavoro per individuare i responsabili e per adottare i provvedimenti adeguati.

Alcuni tifosi del Manchester City cantano cori beceri sulla morte di Bobby Charlton

L’episodio si è verificato nell’intervallo di Manchester City-Brighton, gara di Premier League dello scorso sabato vinta dalla formazione di Guardiola per 2-1. In alcuni atri dell’Ethiad, lo stadio dei Citizens, un gruppo di tifosi ha cantato dei cori beceri all’indirizzo di Bobby Charlton, bandiera del Manchester United e simbolo di tutto il calcio inglese tra gli anni ’50 e ’70 (con la nazionale dei Tre Leoni ha vinto pure l’unico Mondiale presente nella bacheca britannica), venuto a mancare nello stesso giorno della partita. Il video è diventato presto virale, e il City ha deciso di non restare a guardare.

Il Manchester City: “Ci scusiamo, ma siamo pronti a intervenire e a prendere provvedimenti”

Ecco le scuse, rilasciate a Sky Sports UK e riportate da Il Corriere dello Sport, alla famiglia di Charlton e a quella del Manchester United: Il Manchester City FC è estremamente deluso di aver appreso di segnalazioni di cori offensivi da parte di un piccolo numero di persone su Sir Bobby Charlton in alcuni degli atri dell’Etihad Stadium durante l’intervallo della partita contro il Brighton. Il club condanna questi cori nei termini più forti e si scusa senza riserve con la famiglia e gli amici di Sir Bobby e con tutti quelli del Manchester United. La nostra squadra di sicurezza sta studiando le riprese delle telecamere a circuito chiuso delle aree dell’atrio. Siamo grati a coloro che si sono già fatti avanti per segnalare la questione e continuiamo a fare appello per qualsiasi informazione che possa aiutarci a identificare le persone coinvolte, in modo da poter intraprendere le azioni appropriate per emettere ordini di divieto“.