Attacco frontale dello Shakhtar alla Fifa: “Ci ha rovinati”

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, datato ormai febbraio 2022, è iniziato un inesorabile esodo di giocatori stranieri che erano andati a giocare nel campionato del paese. Un esodo “favorito” dall’allegato 7 del reglamento Fifa alla legge sullo status e il trasferimento dei giocatori, che consentiva a tutti gli stranieri di rescindere unilateralmente i propri contratti.

Secondo il direttore generale dello Shakhtar Donetsk, Serhiy Palkin, la decisione della Fifa di inserire questa norma ha di fatto depredato un calcio già in crisi a causa delle note vicende belliche. L’attacco del dirigente ucraino al massimo organo mondiale del calcio, arrivato sulle colonne di El Pais, è durissimo.

Lo Shakhtar contro la Fifa

Il clun ucraino ha già presentato ricorso presso la Commissione Europea contro la scelta della Fifa: “Quando ci siamo incontrati al Tribunale Arbitrale dello Sport l’unica risposta che ci ha dato la Fifa è stata che comprendevano la nostra situazione ma che questa è la vita e non potevano fare di più“, racconta Palkin. “Questa era la retorica. Hanno detto di essere preoccupati per la salvaguardia della vita dei calciatori. Non ho mai chiesto ai giocatori stranieri di rientrare. Non ho mai chiesto loro di impegnarsi in alcun modo. Era il nostro paese, il nostro problema, la nostra guerra. Ho solo comunicato a tutti gli stranieri che siamo disponibili a facilitare partenze negoziate. Nessuno ci ha fatto pressioni per annullare i contratti“.

L’attacco del dirigente continua: “La Fifa ha distrutto il nostro intero ecosistema. I nostri 13 stranieri erano liberi nel momento in cui dovevamo ricostruire la squadra per giocare il campionato ucraino e la Champions League 2022-23. La Fifa ci ha obbligato anche a pagare i debiti contratti per quei calciatori che non avevamo più. Ci ha detto che ciò che stava accadendo non era loro responsabilità. E che se non avessimo pagato i trasferimenti dei giocatori svincolati, ci avrebbero ritirato le licenze, non avremmo potuto giocare in Europa. Nessuno sembrava capire che la guerra metteva i club ucraini in pericolo di scomparsa”.

“Secondo l’allegato  – continua Palkin – uno dei nostri giocatori (Teté) ha firmato per il Lione gratuitamente quando gli mancava un anno di contratto con noi; e sei mesi dopo il Lione lo ha ceduto in prestito al Leicester. E per questo hanno fatturato un milione di euro. Quelli erano i nostri soldi! Abbiamo interpellato la Fifa e non hanno reagito. Un altro caso è Salomon: il suo valore di mercato, secondo Transfermarkt, è di 20 milioni. È il nostro club che ha generato quel valore, ingaggiandolo quando non aveva esperienza e facendolo giocare in Champions League. E ora il Tottenham lo ingaggia a parametro zero e la Fifa lo sostiene. La Fifa dice che nel calcio siamo una famiglia, ma oggi lo Shakhtar è fuori da quella famiglia