L’inquietante storia di Gnoukouri: da talento dell’Inter a vittima del traffico di umani

Gnoukouri, ora Alassane Traore, ha parlato alla Gazzetta dopo essere stato a rischio espulsione dall’Italia a causa di alcuni documenti non riscontrati.

I problemi di Gnoukouri

Nel 2015 giocò da titolare il derby di Milano con l’Inter di Roberto Mancini. Pochi mesi dopo, in pretsito a Udine, gli riscontrano dei problemi al cuore e torna a Milano per farsi controllare. Ancora qualche mese e gli dicono che i suoi documenti non sono validi. Nel 2017 il suo agente e suo padre adottivo vengono arrestati per favoreggiamento dell’immigrazione e falso per l’ingresso illegale nel Paese di giovani calciatori. Nel 2018 Gnoukouri è un immigrato irregolare in Italia, con tanti dubbi rispetto al suo futuro ma anche al suo presente e al suo passato. Ha seguito due persone di cui si fidava e loro si sono approfittati di lui e della sua voglia di giocare a calcio.

Finalmente nel 2023 è riuscito a regolarizzare la sua permanenza in Italia, a cambiare nome in Alassane Traore e a fare una visita medica per controllare lo stato del suo cuore.

Il racconto di Gnouokouri

Mi dicono che i documenti sono falsi,” racconta Alassane Traoré, “ma il falso mica l’ho fatto io. Avevo un passaporto con su scritto Gnoukouri rilasciato dall’ambasciata. Il signor Gnoukouri, che mi aveva adottato, mi diceva che andava tutto bene e poi non l’ho più sentito. Quando ho firmato il primo contratto con l’Inter lui e l’agente promettevano che avrebbero mandato i soldi a mia madre per comprare una casa, invece non era vero.

Mi fa rabbia averci sempre messo il cuore: per il mio agente, perché mi sono fidato; per il mio padre adottivo, perché l’ho trattato come un genitore vero; per l’Inter, perché ho sempre dato tutto.”

I piani per il futuro di Traoré

E ora che la brutta vicenda di Gnoukouri è finalmente alle spalle e inizia l’avventura di Alassane Traoré, per l’ex Inter, che ora ha 27 anni, c’è solo una strada da percorrere: “Mi fido di me e credo in Dio, so che tornerò in campo. Mi alleno, sto bene, il calcio è il mio lavoro, quello che ho sempre fatto e devo ricominciare, voglio aiutare la mia famiglia e farmene una anch’io. Voglio dare a mia madre una bella casa, voglio portarla alla Mecca, voglio che mi veda felice così è felice anche lei.