Nel consueto editoriale di Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport, il giornalista sottolinea il peso della visita di Antonio Conte a Vinovo, lasciando intendere che Max Allegri non l’ha presa proprio benissimo.
Vento di cambiamento
“Giornata agitata alla Juve dopo la visita di Conte a Vinovo. I conti con Max”, intitola stamattina il Corriere dello Sport in prima pagina. Sullo sfondo l’avvistamento del tecnico salentino al JTC ospite del suo amico Paolo Montero, per seguire l’allenamento della Juventus Primavera , che ha generato inevitabilmente rumors di mercato. Zazzaroni nel suo editoriale di stamattina scrive: “L’abbandono definitivo del progetto Superlega? La chiusura dopo 17 anni del contenzioso con la Federcalcio relativo a Calciopoli (443 milioni più gli interessi, la ri- chiesta del club)? Niente di tutto ciò: l’episodio che mi ha dato la sensazione netta, nettissima, della muta (leggi cambio di pelle e indirizzo) della Juventus è la visita di Antonio Conte a Vinovo. Niente di scandaloso, sia chiaro, ma per l’idea di Juve che mi sono fatto negli anni, qualcosa di assolutamente anomalo, sorprendente, spiazzante: siamo passati dalla Juve delle chiusure a riccio a quella delle aperture indiscriminate”.
La reazione di Allegri
“La Nuova Juve ha consentito invece a un suo tesserato, Paolo Montero, – continua Zazzaroni sulle colonne del Corriere– peraltro idolo assoluto di Andrea Agnelli, di invitare a Vinovo il più credibile candidato alla sostituzione di Allegri per assistere a un allenamento di una formazione giovanile. Montero e Conte sono amici da una vita. E Antonio si è presentato: non ha fatto niente di male. Provo una naturale simpatia nei confronti dell’ad Maurizio Scanavino, manager di altissimo profilo catapultato sull’altro mondo, e a Roma ho conosciuto Francesco Calvo, uomo di relazioni e marketing, ma ugualmente mi domando – perdonate la curiosità – come avrà preso questa novità Allegri, abituato a una società che non lasciava nulla al caso esercitando un controllo di orientamento albanese su ogni iniziativa dei suoi. Da giornalista non posso che gradire la Juve aperta, anzi apertissima e incline alle spericolatezze mediatiche, sospetto tuttavia che i tifosi preferiscano la porta chiusa”.












