Quando Ozil venne bocciato dal Bayern a causa di…un’attrice

Nella vita di un calciatore esistono bivi che possono cambiare un’intera carriera. Le classiche sliding door assolutamente imprevedibili che portano a pensare “cosa sarebbe successo se...”. E quanto capitato nell’ormai lontano 2010 a Mesut Ozil rientra pienamente in questa categoria.

Il papà del centrocampista di origine turca, che da qualche mese ha dato l’addio al calcio giocato, ha rivelato un intrigante retroscena: il figlio stava per passare ai pluricampioni di Germania del Bayern Monaco, ma il trasferimento, all’ultimo momento, non si concretizzò e Ozil se ne andò invece al Real Madrid. Ma cosa spinse i bavaresi ad abbandonare una trattativa già in fase avanzata? Un’attrice.

Ozil e la sliding door Bayern

Dopo alcune eccellenti stagioni con la maglia del Werder Brema di cui l’ultima, quella 2009/2010 da 10 gol ed un numero considerevole di assist, Ozil entrò prepotentemente nel mirino dei maggiori club europei, con il Bayern Monaco in pole. Ma come spiegato dal papà dell’ex centrocampista, i bavaresi decisero improvvisamente di non chiudere la trattativa: “Nel 2010 Mesut è quasi finito al Bayern Monaco invece che al Real Madrid, ma il Bayern non ha preso bene il suo rapporto con Lagerblom“.

In quel periodo infatti l’ex Real e Arsenal aveva una relazione con l’attrice Anna Maria Lagerblom, di 7 anni più grande. La storia andava avanti da un anno e mezzo circa (finirà poi proprio in quel 2010). Secondo quanto rivelato dal padre di Ozil qusta storia non era affatto gradita alla dirigenza del Bayern Monaco, che decise così di rompere i negoziati e virare su altri obiettivi.

Come detto Ozil passò poi al Real Madrid, e da lì all’Arsenal 3 anni dopo, vivendo a Londra i migliori anni della sua carriera. Il resto è storia più recente, con il passaggio al Fenerbahce e i tanti problemi con gli allenatori avuti fino al definitivo ritiro ufficializzato nel marzo di quest’anno. Ma come sarebbe cambiata la carriera del classe ’88 se fosse passato al Bayern? Una domanda che restaerà senza risposta.