“Non respiravamo, stavamo per morire!”, il viaggio del terrore del Gambia per la Coppa d’Africa

Sfiorata la catastrofe in Gambia: la Nazionale era appena decollata dalla capitale Banjul per raggiungere la Costa d’Avorio dove si dispurterà la Coppa d’Africa 2024, quando l’aereo ha avuto dei problemi e squadra e staff sono stati davvero a un passo dalla morte. Il ct ha raccontato l’episodio che fortunatamente ha avuto un epilogo positivo.

Tragedia sfiorata per il Gambia

La nazionale gambiana, dove giocano anche gli “italiani”  Ebrima Colley (allo Young Boys ma di proprietà dell’Atalanta) ed Ebrima Darboe (al LASK ma di proprietà della Roma), è stata davvero a un passo dalla morte. L’aereo ha avuto un problema poco dopo il decollo e si è depressurizzato: alcuni calciatori sono svenuti mentre altri hanno avuto un lieve malore. Fortunatamente l’aeroporto di Banjul era ancora vicino e il pilota è stato abile a tornare indietro portando tutti in salvo. Il tutto è durato una decina di minuti in cui i calciatori hanno visto la morte negli occhi. Una volta atterrata, la Nazionale si è potuta allenare in uno stadio a pochi chilometri dall’aeroporto prima di prendere un nuovo aereo che la porterà in Costa d’Avorio per iniziare la Coppa d’Africa.

A un passo dalla morte

Le parole del ct del Gambia Sainftiet rendono bene l’idea di cosa hanno vissuto su quell’aereo: Avremmo potuto essere tutti morti. Abbiamo perso conoscenza in un attimo. Mi sono sognato come avevo vissuto, dei piccoli episodi – ha raccontato l’allenatore – Dopo nove minuti il pilota finalmente deciso di far ritorno a Banjul. Dopo l’atterraggio c’erano giocatori che ancora non avevano ripreso conoscenza. Siamo stati intossicati dal monossido di carbonio. Se il volo fosse durata un’altra mezzora saremmo tutti morti”.