La dura vita delle Wags in Arabia: “Insultate pubblicamente”

La scorsa estate la Saudi Pro League ha fatto incetta di campioni dei campionati europei, ma con un’improvvisa inversione di tendenza: alcuni di loro infatti non sono approdati in Arabia poco prima della “pensione” o per “svernare”, come si dice in gergo, bensì hanno fatto questa scelta nel pieno della loro carriera. Il motivo? Principalmente economico. 

Ma, è proprio il caso di dirlo, non è tutto oro quel che luccica, e ai soldi, il lusso e lo sfarzo garantito da ingaggi milionari ed impensabili in Europa, fanno da contraltare le difficili condizioni delle famiglie dei calciatori, abituate in Europa ad uno stile di vita compltamente opposto. In tal senso le testimonianze rilasciate al Daily Mail da un gruppo di Wags, rimaste anonime, sono emblematiche.

La dura vita delle Wags in Arabia Saudita

Intervistate dal tabloid britannico, alcune molgi e fidanzate di calciatori che vivono ora in Arabia hanno parlato di essere state vittima di continui, pubblici insulti, molestie verbali e di come talvolta gli sia anche negato l’accesso in negozi e ristoranti: “Sono stata allontanata dai alcuni centri commerciali solo perché la parte superiore delle mie braccia e le mie spalle erano scoperte. A volte le donne ti urlano insulti e può essere molto spaventoso. Non puoi comportarti in modo naturale come in Occidente. Devi stare in guardia ogni volta che esci, quindi tendi a non uscire“.

Una volta sono stata sgridata solo perché si vedevano le spalle e parte delle gambe“, ha raccontato un’altra wag anonima. “Non possiamo indossare pantaloncini in pubblico, nonostante il caldo. Non puoi indossarli nemmeno in spiaggia. E se lo fai, le persone ti guardano come se ti odiassero. Può essere molto intimidatorio“.