Danilo e l’aneddoto su Gatti: “Mi ha dato un grande insegnamento”

È arrivato alla Juventus nel 2019, e passo dopo passo è diventato leader della difesa e dello spogliatoio bianconero, in un’escalation che lo ha portato ad indossare da questa stagione la fascia di capitano. Danilo è ormai un punto fermo della squadra di Allegri, uno degli insostituibili dell’allenatore livornese, che se ne priva solo in caso di infortuni o squalifiche.

Il difensore brasiliano ha rilasciato una lunga intervista a TNT Sports Brasil, in cui, dopo aver parlato della sua leadership e del suo ruolo alla Juve, ha anche espresso la sua opinione sui calciatori moderni, svelando un aneddoto sul compagno di reparto Federico Gatti.

Danilo leader bianconero

Il brasiliano è molto fiero di indossare la fascia di capitano di un club come la Juve: “Una squadra di grande tradizione come la Juventus è sempre stata ben rappresentata a lungo da giocatori storici italiani. Dopo essere stato vice-capitano l’anno scorso, in questa stagione sono diventato capitano della squadra. È motivo di grande orgoglio per me“, ha raccontato ai giornalisti.

Il mondo dei calciatori e la “lezione” di Gatti

Poi sui suoi colleghi giocatori: “I calciatori che non sono ‘popstar’ vendono poco, hanno poca visibilità mediatica“, spiega Danilo. “Un giocatore che va a cena fuori la settimana in cui la sua squadra perde la partita, che è una cosa che ovviamente si può fare, diventa molto più popolare di un giocatore che va ad un evento di beneficenza o che ad esempio va ad aiutare una comunità. Il mio sforzo ad oggi è cercare di influenzare le nuove generazioni di atleti e calciatori“.

Il compagno di squadra e di reparto Federico Gatti gli ha dato in tal senso una lezione: “Un giocatore che forse quattro anni fa giocava ancora nelle categorie amatoriali e da un momento all’altro si trova in un mondo molto diverso da quello a cui era abituato. Quando è arrivato, mi ricordo che era più o meno da 3 mesi che stava cercando casa, poi un giorno gli chiesi ‘Ma hai trovato una casa?’. E lui mi rispose ‘Ne ho trovato una vicino all’aeroporto, qui a Torino’. Ho subito pensato che non fosse un posto dove di solito alloggiano i calciatori della Juventus, che preferiscono più il centro città o verso le Colline, che sono posti migliori diciamo. Vicino all’aeroporto è forse un’area più rurale“.

“Quindi ribattei ‘Ti piace, ti trovi bene?’. E lui ‘Dani, è quello che mi conveniva di più in questo momento’. Era appena arrivato, non aveva un contratto diciamo stratosferico, era un giocatore in crescita e ho pensato che a volte gli insegnamenti nella vita arrivano quando meno te lo aspetti. A volte si pensa che si impari di più dai calciatori con più titoli, con più esperienza e con una carriera incredibile, ma poi arriva un ragazzo dalle categorie dilettanti, che ha fatto tanta gavetta, e che ha lavorato al mercato, che è riuscito a darmi questo insegnamento“.

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