“Non sanno cosa fare l’anno prossimo”: Rabiot spiega la confusione che c’è in casa Juve

Adrien Rabiot ha parlato dopo aver segnato il gol del pareggio contro la Salernitana e tra la finale di Coppa Italia e la qualificazione in Champions, ha parlato pure del futuro suo e di tutti in casa Juve.

Rabiot preoccupato per la finale di Coppa Italia

Mercoledì all’Olimpico al Juventus si gioca la stagione. Contro l’Atalanta in finale di Coppa Italia i bianconeri, ma soprattutto Max Allegri, si giocano il primo trofeo da qualche anno a questa parte, ma anche la tranquillità per il futuro. In campionato però la squadra continua a faticare. Ieri la Juventus ha pareggiato in casa con la Salernitana grazie a un gol nel recupero di Rabiot (Basic ha poi graziato i bianconeri poco dopo) e grazie alla stessa Atalanta ha matematicamente l’accesso alla prossima Champions League.

Rabiot però nel post partita ha voluto tenere alta la guardia: “È una situazione complicata da tante settimane, dobbiamo cercare di stare tranquilli perché mercoledi c’è una finale da giocare. Non è il momento di andare fuori giri a poche giornate dalla fine. Siamo un gruppo giovane, inesperto, sono cose che possono capitare. Sulla prestazione di oggi abbiamo fatto un primo tempo brutto, poi meglio nel secondo. Creiamo le occasioni ma alla fine siamo poco lucidi“.

Il futuro secondo Rabiot

Oltre alla finale di Coppa Italia e alla qualificazione in Champions, ciò che tiene banco in casa Juve è il futuro. C’è l’impressione che qualunque sia l’esito di questa stagione, il futuro di tutti sia incerto, a partire da Allegri e arrivando fino allo staff. Tanti giocatori sono in bilico (Vlahovic, Chiesa, Bremer, lo stesso Rabiot) e altri sono certi di salutare (Alex Sandro, Milik, Kean, Kostic).

Ai microfoni dunque Rabiot ha voluto parlare anche del futuro, non solo il suo ma quello di tutto un gruppo: “Fin quando non raggiungeremo gli obiettivi non parleremo. Vedremo quando saremo in Champions League e avremo vinto la Coppa Italia. Sono orgoglioso di essere qui, oggi avevo la fascia di capitano e mi piace guidare questa squadra giovane, ma nel calcio bisogna ad un certo punto anche parlare. Vedremo dopo la finale, siamo tranquilli, c’è tempo. Parlo di un gruppo, non sono l’unico qui. In tanti non sanno cosa fare l’anno prossimo, anche nello staff, in tanti dobbiamo ragionare. Non so ancora se sarò lì, ma devo dare tutto e provare a vincere per mettere nelle migliori condizioni la squadra per l’anno prossimo.”

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