L’Inter ha vinto il campionato con pieno merito e in largo anticipo, ma ciò non significa che la società non abbia già iniziato a pianificare il prossimo futuro. Anzi: l’ha fatto cominciando proprio dai vertici dirigenziali, con l’ingresso del fondo americano Oaktree al posto del gruppo cinese Suning e di Steven Zhang.
La nuova proprietà ha confermato la permanenza di Marotta e Ausilio, che di conseguenza si sono subito rimessi al lavoro per rinforzare la rosa e regalare ad Inzaghi una squadra ancor più completa. L’obiettivo del prossimo anno? La Champions League.
Urgono quindi nuovi profili dal calciomercato estivo. Tuttavia, in questo senso la politica nerazzurra è molto chiara: vendere prima di acquistare.
Calciomercato Inter, le cessioni di Marotta
Come spiega la Gazzetta dello Sport, il ds dell’Inter ha già stilato la lista dei giocatori che quasi sicuramente lasceranno il club nerazzurro. Tra questi, ci sono sia esuberi che ragazzi giovani. L’intento di Marotta è chiaro: fare cassa per portare a casa almeno un grande colpo.
In uscita c’è Denzel Dumfries, che ha reso decisamente al di sotto delle aspettative e con il quale manca accora accordo sul rinnovo. L’olandese potrebbe lasciare i nerazzurri specie se l’Inter dovesse riuscire a portare a Milano Di Lorenzo, attuale capitano del Napoli. Insieme a lui altri due giocatori esperti: Marko Arnautovic e Alexis Sanchez, che dalla prossima stagione non dovrebbero più vestire la maglia nerazzurra. Passaggio veloce ad Appiano Gentile invece per Joaquin Correa, che tornerà dal deludente prestito a Marsiglia ma non per rimanere: nel futuro c’è un ritorno in Argentina.
A loro si aggiungono alcuni giovani, primo fra tutti Valentin Carboni, oggi in prestito al Monza. Il talento argentino vale almeno 30 milioni di euro. Infine c’è da considerare qualche prestito: da Oristanio a Zanotti, da Stankovic ai fratelli Esposito.
Il risultato? Un tesoretto di almeno 70 milioni di euro da poter reinvestire. Il nome più caldo è quello del talento islandese in forze al Genoa: Alfred Gudmundsson.
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