Darmian si racconta: “Ecco cosa avrei fatto se non avessi fatto il calciatore”

Quello di Matteo Darmian è, verosimilmente, il profilo del “jolly” per eccellenza. Un difensore che, del sacrificio e dello spirito di adattamento, ha fatto i mantra della sua carriera, tanto da risultare indispensabile, a 34 anni, sia per l’Inter che per la Nazionale. Cosa avrebbe fatto il classe ’89 se non avesse sfondato nel calcio? Di questo e non solo ha parlato, ai microfoni del Corriere della Sera, alla vigilia dell’amichevole contro la Bosnia in vista di Euro2024.

Darmian: Inzaghi e Spalletti a confronto

“La figura di Inzaghi è fondamentale per tutta l’Inter – ha riferito Darmian – con lui tutti si sentono parte di un progetto importante, anche chi gioca meno. È un grande allenatore e una grande persona, riesce a tranquillizzarti anche nei momenti di maggior pressione: stempera la tensione con una battuta. Spalletti pretende molto, sul campo è maniacale. Quanto è importante il blocco Inter in Nazionale? Conta tanto, perché rende più semplici le cose a livello tattico, così come è importante il blocco italiano nell’Inter per trasmettere i valori del club a chi arriva”.

“Se non avessi fatto il calciatore…”

“Prima del provino con il Milan ci chiesero cosa ci sarebbe piaciuto fare se non fossimo diventati calciatori – ha proseguito Darmian – ci facevano già pensare a un’alternativa. Risposi che avrei voluto fare il pizzaiolo. Durante la mia carriera ho sempre fatto la mia parte cercando di essere me stesso. Questa è la cosa più bella, il fatto che ti venga riconosciuto qualcosa per quello che sei”.

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