Le lacrime dopo la semifinale di Champions League Psg-Dortmund ed il “pasillo de honor” al termine di Atalanta-Fiorentina sembravano preannunciare la fine di una lunga ed onorata carriera. Ed infatti Daniele Orsato, dopo Euro 2024, aveva annunciato il proprio ritiro dal mondo arbitrale. Il fatto è che però al momento delle sue dimissioni non c’è alcuna traccia, e teoricamente potrebbe ancora arbitrare in Italia ed in ambito Uefa.
Mistero ed imbarazzo in Figc, cosa sta succedendo? Il Corriere dello Sport ha provato a fare il punto della situazione.
Orsato non si è ancora dimesso: che succede?
In Federazione aleggia un alone di mistero, e anche un certo imbarazzo, riguardo la situazione di Daniele Orsato: il fischietto veneto, miglior arbitro IFFHS nel 2020, aveva di fatto annunciato il proprio ritiro dopo una lunga ed importante carriera, ma al momento, all’AIA non è arrivata alcun tipo di comunicazione a riguardo.
Scrive il Corriere dello Sport:
Tutti si aspettavano, smaltita la comprensibile delusione, le dimissioni. Ed invece, ad oggi, nulla. Perché l’elenco degli arbitri per la stagione successiva in Italia viene ufficializzato dall’Aia (associazione arbitri) solitamente il 1° luglio, proprio nel bel mezzo delle manifestazioni internazionali. È consuetudine, non richiesta da alcuna norma, che eventuali saluti avvengano alla fine dei tornei Fifa e Uefa. Fu così per Rosetti, fu così per Rizzoli. Ad oggi, però, di Orsato nessuna traccia “ufficiale”. Nessuna dimissione.
In linea teorica (solo teorica?) potrebbe continuare a dirigere sia Italia che in Uefa (dove conta l’anno solare, quindi fino al 31 dicembre 2024). Il problema è che il tempo stringe, domenica 4 agosto inizia il raduno a Cascia, fino al 3 si possono presentare le proprie volontà. Mistero. Anche legato alla voce di un “certificato” pervenuto in via Campania: di malattia (per evitare proprio il raduno) o di idoneità agonistica (ma non sarebbe meglio farla tutti insieme invece che ognuno per sé)? La Figc (in imbarazzo, c’è stato un colloquio a Roma giorni fa) lo vorrebbe ovunque tranne che fuori. Nel mezzo Rocchi, il designatore, che non sa se è meglio ritrovarselo in commissione o in campo. O come candidato presidente…
Una situazione decisamente strana…
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