In questi giorni si è tenuto l’ormai celebre “Festival dello Sport” a Trento, in cui importanti figure del mondo sportivo sono ospiti per parlare delle loro esperienze di sport e di vita. Fra questi è stato invitato anche Cafu, ex difensore brasiliano fra le altre di Milan e Roma.
“Pendolino”, così era soprannominato in Serie A, ha detto la sua circa le avventure con la maglia giallorossa prima e con quella rossonera poi, soffermandosi in particolare su Paolo Maldini.
Su Maldini
“Per me Maldini è il Milan e il Milan è Maldini. Lui è uno dei compagni più eccezionali che ho avuto: ha fatto la storia del Milan ed è il difensore più forte di sempre. Credo che Maldini dovrebbe essere ancora un dirigente del Milan“.
Sull’esperienza alla Roma
“Dovevo andare al Parma, ma alla fine sono andato alla Roma perché mi voleva Zeman. Con lui si corre tantissimo e a me piaceva. Nel 2001 abbiamo vinto lo scudetto: vincere a Roma è diverso che farlo altrove. Sensi? Amava la squadra in una maniera incredibile, sarò per sempre grato a lui”.
Sull’esperienza al Milan
“Dopo la Roma stavo andando in Giappone, allo Yokohama. Avevo 33 anni. Poi però mi chiamano Leonardo e Braida e mi dicono che devo andare al Milan. All’inizio pensavo fosse uno scherzo, poi ho accettato. Ancelotti voleva fari fare solo 12 partite all’anno, poi alla fine le ho giocate tutte. Fisicamente stavo benissimo e volevo giocare sempre. Ero un giocatore che amava correre, anche grazie ai preparatori che ho avuto in Brasile. Ancelotti per me non è stato solo un allenatore, ma anche un fratello e un padre. Berlusconi? Era impressionante. Ogni giorno veniva a Milanello con una tattica nuova in testa, gli piaceva darci consigli ma rispettava sempre tutti i giocatori. Insieme abbiamo vinto tutto”.
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