È l’attaccante che mancava e serviva all’Italia. Mateo Retegui è arrivato ad indossare la maglia azzurra tra lo scetticismo generale dei media e dei tifosi. Lui non si è fatto condizionare, ha lavorato a testa bassa e ha convinto tutto a suon di gol. Ha dapprima conquistato Genoa, poi ora ha avuto un inizio clamoroso con l’Atalanta dove ha siglato 7 gol in 7 partite di campionato. Ha fatto dimenticare Ciro Immobile e fatto ricredere i suoi detrattori. Ma se oggi veste la maglia azzurra il merito è di Juan Sebastian Veron.
Veron e quella chiamata a Mancini
Ma come è arrivata la soffiata Retegui a Roberto Mancini? Lo rivela il Corriere dello Sport che racconta la telefonata tra l’allora ct della Nazionale e Juan Sebastian Veron. L’ex centrocampista inviò un messaggio e un video di Retegui a tre settimane dalla partita di qualificazione agli Europei contro l’Inghilterra a Wembley. Sapeva dei problemi in attacco e anche che l’Argentina non considerava il calciatore. Mancini si fidò e invio i suoi collaboratori a visionarlo. Nel giro di pochi giorni tutti furono d’accordo a convocarlo e anche il giocatore e la sua famiglia acconsentirono. Il resto è storia.
Chiamarsi Bomber è ora su Whatsapp, iscriviti subito al canale! CLICCA QUI!








