Questo inizio di stagione è senza dubbio il momento peggiore vissuto da Theo Hernandez da quando veste la maglia del Milan. Il terzino francese sta infatti attraversando una situazione complicata, sia da un punto di vista sportivo che personale.
Prima le prestazioni a dir poco deludenti, poi il caso di cronaca che lo vede protagonista in negativo in questi giorni; ed ora anche il dilemma rinnovo di contratto da risolvere col club rossonero. Sì perché il contratto di Theo Hernandez con il Milan scade nel giugno del 2026, ed arrivare senza il rinnovo alla prossima estate è veramente pericoloso.
Proprio per questo, le due parti stanno cercando una quadra per l’eventuale rinnovo, ma al momento la distanza è netta – specie visto il rendimento scarso del ragazzo. Probabilmente, mai come in questo caso Theo Hernandez è stato lontano dal Milan.
Milan-Theo Hernandez, ancora niente rinnovo: ecco i 2 scenari
Come detto, il contratto del numero 19 scade tra circa un anno e mezzo. Ciò che il Milan vuole assolutamente evitare è di iniziare la prossima stagione con questa situazione non risolta, poiché rischierebbe di perdere il giocatore a zero nell’estate del 2026 – danno economico gravissimo, visto che fino a qualche mese fa il club chiedeva per il suo cartellino ben 100 milioni di euro.
D’altra parte, come riporta “La Gazzetta dello Sport”, gli agenti del giocatore sono d’accordo con il rinnovo, ma chiedono addirittura il doppio dello stipendio attuale. Theo Hernandez infatti vuole arrivare a percepire ben 8 milioni di euro netti all’anno; il Milan può fare uno sforzo, ma si fermerebbe a 7 bonus compresi. Con tutta la buona volontà da parte della società, la distanza comunque rimane.
Ecco quindi che questa situazione sembra poter andare solo in due modi, visto che da nessuna delle due parti sembrano esserci margini di trattativa: o il ragazzo accetta l’aumento proposto dal club, oppure il Milan la prossima estate cercherà in tutti i modi di vendere Theo Hernandez – anche se, viste le problematiche attuali, l’incasso eventuale dalla sua cessione non sarebbe neanche la metà di quello sperato meno di un anno fa.
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