“Jannik” diventa un vino ma Sinner non ne sapeva niente

Jannik Sinner è ormai sulla bocca di tutti, non solo per le sue eccezionali gesta sul campo da tennis e la sua rapidissima ascesa che lo ha visto dominare la classifica ATP per mesi, ma anche per un recente episodio legato all’uso non autorizzato della sua immagine.

La storia del vino Jannik

Nelle ultime settimane, il nome di Sinner è tornato al centro dell’attenzione a causa del vino “Jannik”, una bottiglia di vino rosso con un’etichetta che richiama al caratteristico colore dei suoi capelli. Secondo quanto riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, il vino è stato prodotto in 73 esemplari, in riferimento al numero di vittorie di Sinner nel 2024, e realizzato dall’assessore del comune di Manduria, Isidoro Baldari. Di questi 73 esemplari, 66 sono stati spediti a Sesto Pusteria, il paese delle famiglia Sinner, mentre 7 sono rimasti a Manduria.

Le ricostruzioni indicano che i produttori avevano concepito queste bottiglie non per la vendita, ma come regalo per il comune altoatesino, in segno di gemellaggio, un’iniziativa che poi non è andata in porto.

Il campione non farà causa

Pur vedendo la propria immagine utilizzata, Jannik Sinner ha evitato azioni legali, limitandosi a inviare, tramite il suo avvocato, una lettera al Comune di Manduria:

Vi chiedo cortesemente di confermarmi per iscritto che il nome e l‘immagine dell’atleta sono stati esclusivamente riprodotti sulle bottiglie consegnate a Sesto Pusteria e che non esistono nella disponibilità vostra o di terzi ulteriori etichette contraddistinte dall’immagine del signor Jannik Sinner, nel qual caso vi invito a distruggerle e a darmi conferma dell’avvenuta distruzione

Una mossa da gentiluomo che ha suscitato grande rispetto nell’ambiente: Jannik Sinner, numero uno anche delle buone maniere.

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