Vi ricordate Spalletti nell’anno del terzo scudetto del Napoli che non voleva pronunciare quella parola fino alle ultime giornate? In quel caso si trattava principalmente di scaramanzia, mentre nel caso di Thiago Motta è più un discorso mentale. Il tecnico italo-brasiliano aveva parlato di atteggiamento vergognoso dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dell’Empoli. Parole che hanno scosso lo spogliatoio e hanno portato a una reazione contro il Verona.
Parola “scudetto” bandita
Spiega Tuttosport:
La parola scudetto è bandita e non è soltanto una questione di scaramanzia: c’è la consapevolezza che chi sta davanti abbia un vantaggio – per quanto si sia ridotto nelle ultime settimane – tale da rendere molto complicati i tentativi di rimonta di chi deve rincorrere, trattandosi per di più di squadre – Inter e Napoli in primis, ma pure l’Atalanta – che hanno dimostrato di avere forza e profondità per tornare a correre. Se poi, con poche giornate dalla fine, la classifica dirà che ci sarà ancora margine sufficiente per crederci, allora anche la prospettiva dello spogliatoio potrà cambiare: certo, avere ben chiaro un obiettivo, che non sia soltanto blindare il quarto posto per competere in Champions League anche nella prossima stagione, aiuta a tenere alta la giusta e sana tensione all’interno del gruppo bianconero. Gruppo che si è compattato dopo la nottataccia dello Stadium con l’Empoli, quando era stato lo stesso Motta a parlare di “vergogna”: in tal senso, la serata di ritiro pre partita alla vigilia della sfida con il Verona ha aiutato la squadra a costruire il giusto clima. E i risultati si sono visti in campo, dall’approccio alla gestione dell’intensità per l’intero arco della sfida, senza pericolosi blackout.
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