Ribadendo un po’ i concetti espressi già nelle scorse puntate di Area Fritta, online ogni giovedì sul canale Youtube di Chiamarsi Bomber, Fabrizio Biasin è tornato a puntare il dito sulle scelte di mercato della Juventus e sull’organigramma del Milan. Inoltre ha elogiato Simone Inzaghi, a sua detta, principale protagonista dei successi nerazzurri.
Ha senso ripartire da zero?
“Siamo veramente sicuri che se Tiago Motta non termina la stagione al quarto posto non verrà confermato?! – inizia con questa provocazione la disamina del giornalista di Libero sulla Juventus – Perché in realtà poi, sai, alla fine bisogna ragionare su quello che ha fatto quest’anno. È vero, molto poco. Ci sono stati dei momenti veramente brutti che alla Juventus non si vivevano da tanto tempo ma è anche vero che questa è una squadra che ha bisogno di tempo. Io credo che di fronte a una qualificazione alla prossima Champions League, ovviamente obiettivo minimo e indispensabile, La Juventus possa anche ragionare sulla possibilità di proseguire con Thiago Motta”.
Ci sta questo momento, il massacro di Thiago Motta è doveroso, ci mancherebbe altro ma, ripeto, se poi alla fine, in un modo o nell’altro, si qualifica alla prossima Champions League, cosa fai? Butti via quest’anno come hai fatto con Sarri o come hai fatto con Pirlo? E si ricomincia un altro giro, con chissà quale allenatore, nella speranza di tornare a vincere. Nel frattempo sono passati cinque anni dall’ultima volta che la Juve ha provato a vincere lo Scudetto. Se poi arriva al quarto posto e si dà una prospettiva per l’anno prossimo, forse bisogna considerare anche la possibilità di proseguire con lui”.
Il ritorno di Agnelli
Biasin torna a ribadire che le maggiori responsabilità ce le ha la dirigenza: “Ragazzi, va bene l’allenatore, ma qui c’è stata una non costruzione della squadra che è sotto gli occhi di tutti. Tu hai preso una marea di giocatori, non hai costruito una squadra. Non c’è un giocatore che riesca a prendersi una responsabilità nel momento in cui le cose non vanno bene. Non esiste, non c’è”.
Il giornalista è contrario al ritorno di Agnelli evocato da Cruciani: “Mi sembra come quando chiami la tua ex perché non vanno bene le cose con la fidanzata. Cioè il tentativo è quello di cercare il ritorno al passato. Perché non si guarda mai al futuro e a qualcosa di nuovo? Si possono fare buone cose anche senza dover per forza tornare dove sei stato bene. Sei stato molto bene con Agnelli, hai vinto 9 scudetti di fila, hai fatto un sacco di cose, per l’amore del cielo. Però io non credo che la soluzione sia mettere uno a capo che ha la visione. Io penso che basterebbe saper investire meglio 200 milioni”.
Chiellini e Del Piero dirigenti
Biasin torna sulla questione della mancanza di leader: “Figure come Del Piero e Chiellini servono più in campo, serve qualcuno che nel momento in cui prendi gol dall’Atalanta su rigore a metà del primo tempo dice ‘signori abbiamo preso gol ma siamo la Juventus in casa nostra, non c’è problema, troviamo una soluzione’. Invece lì al gol dell’Atalanta è terminata la partita della Juve che è stata sportivamente massacrata. A me stupisce un po’ che abbiano costruito questa squadra fatta di tanti giocatori carissimi a 50/60 mln che poi non si rivelano neanche in grado di affrontare momenti di difficoltà. Significa che tu hai scelto sulla base di dati, questo fa 50 gol all’anno, questo fa 50 assist, ma non sulla base delle capacità che hanno questi giocatori di vestire la maglia della Juventus. Vlahovic? Il problema ancora più grave è chi gli ha fatto un contratto da una cucuzza al mese. Il rischio è che rimanga anche la prossima stagione per poi andare via a scadenza”.
Poi Biasin ha detto la sua sul prossimo ds e allenatore del Milan.
Il ritorno di Allegri al Milan
Poi il giornalista di Libero ha parlato della questione Milan: “Ammetto di essere stato veramente molto poco tenero con Allegri nel suo triennio juventino, ma proprio perché lo stimo. Secondo me Allegri è bravissimo. Nel secondo triennio juventino a me non è piaciuto perché poteva fare qualcosa in più. Punto. Proprio per questo motivo ti dico che invece chi si prende Allegri l’anno prossimo, chiunque sia, fa un grandissimo affare. Perché Allegri è bravo. La storia di Allegri ti dice che quando arriva, di sicuro, non peggiora le situazioni”.
Meno tenero sulla questione dirigenza: “In realtà il casting del ds viene dopo quello che è il vero problema del Milan in questo momento che è allucinante, ovvero i signori che vogliono tenersi la poltrona stretta e quindi litigano tra di loro. Il direttore sportivo e l’allenatore sono scelte secondarie rispetto alla loro priorità che è conservare la cadrega (sedia in dialetto milanese, ndr). Siamo passati dalla gestione ultra verticale del Milan di Berlusconi con 2-3 figure decisionali, a una roba che io sinceramente non ho mai visto. Al Milan dovrebbero avere l’umiltà di De Laurentiis che ha ammesso i propri errori della passata stagione e ha fatto un passo indietro. Tare è un’ottima scelta ma se gli dicono che le decisioni le devono prendere loro, fa bene a non accettare. Comunque se il Milan, che ha già vinto la Supercoppa Italiana, dovesse vincere anche la Coppa Italia e qualificarsi in Europa League, mentre l’Inter non dovesse vincere nulla, la percezione della stagione cambierebbe drasticamente“.
Infine Biasin ha difeso a spada tratta Inzaghi, spesso criticato dai media.
Inter apprezzata più all’estero che in Italia
Biasin ha commentato la frase di Inzaghi ‘Non ci fanno mai complimenti’ spiegando: “Quelli che fanno i complimenti all’Inter ci sono e sono all’estero. Quelli come Thierry Henry. Sono quelli che vanno oltre le situazioni di campo e guardano il gioco di Inzaghi. Quelli che hanno la mente sgombera e vedono quello che ha fatto e sta facendo Inzaghi in tre anni e mezzo di gestione all’Inter. Gli altri invece dicono che l’Inter è fortunata o aiutata dall’arbitro. Se l’Inter non vince una partita, puntano il dito contro l’allenatore E poi vai a vedere: l’altra sera Inzaghi ha completato la sua duecentesima partita in nero-azzurro con 133 vittorie, 2.18 punti di media a partita. È l’allenatore che ha la più alta percentuale di vittorie nella storia dell’Inter, per distacco. Inoltre va sottolineato che Simone Inzaghi da tre anni e mezzo deve giocare con una squadra costruita a zero. Tu il rinnovo a Inzaghi lo devi fare adesso, non devi aspettare se vince o non vince, perché altrimenti ti perdi un grande allenatore. Taremi? Io pensavo che sarebbe arrivato facilmente in doppia cifra, però ha ancora tempo per farsi perdonare”.
Conte “fenomeno”
Chiosa finale su Antonio Conte: “È un fenomeno a far credere di fare cose incredibili. È indiscutibile che a gennaio ha perso un giocatore importante e sta facendo benissimo ma mi fa ridere quando si parla di miracolo. Allora Spalletti cosa ha fatto? Ricordo che ha stravinto lo scudetto dopo un’estate in cui gli avevano smembrato la squadra e con giocatori che nessuno conosceva, arrivando anche ai quarti di Champions. Quest’anno, invece, Conte ha tutta la settimana per preparare la partita e parte con 8/11 della squadra che vinse lo scudetto”.
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