Dopo Balotelli, il programma “Belve” fa il bis nel mondo del calcio: ieri sera ai microfoni della trasmissione su Rai 2 condotta da Francesca Fagnani c’era infatti Massimo Ferrero. L’ex presidente della Sampdoria ha lasciato le solite dichiarazioni scottanti, tra il club blucerchiato, i suoi sogni e i suoi errori.
Errori e responsabilità
“Ho fatto tanti errori, ma mi sono sempre preso la colpa. Mi dispiace di non aver passato tempo a sufficienza con la mia famiglia e i miei amici, ma mi prendo le mie responsabilità. Perché ho iniziato a comprare ed investire? Volevo quotarmi, è lecito”.
Gli anni alla Sampdoria
“Sono stato uno dei presidenti più odiati della Sampdoria, perché i tifosi non hanno mai accettato né capito la mia romanità. Infatti quando ho acquistato la Samp il mio vero sogno era quello di comprare la Roma. Quando me ne sono andato sapevo che mi avrebbero rimpianto: con me stavano in Europa, ora stanno andando in Serie C.
L’inno della Samp è brutto? Ho sbagliato a dirlo, sono stato sciocco. Ma è la verità! È una noia, quando inizia la partita l’inno dovrebbe dare brio. Guarda quello della Roma, sono tutti a cantare. Con l’inno della Sampdoria la gente se ne va. Quando ho detto così, non mi hanno più sopportato.
Mi hanno anche minacciato di morte. Mi hanno mandato una testa di maiale, ma non mi sono mai spaventato. Ho risposto ‘Non potevi mandarmi un prosciutto? Almeno ce lo mangiavamo’”.
Le frasi su Thohir
“Erick Thohir è un paraculo vero! È entrato all’Inter, si è preso 150 milioni e se n’è andato. Dissi a Moratti di cacciare via quel filippino. È indonesiano? Vabbè ma che cambia. Poi mi sono scusato con il popolo filippino che mi sta molto a cuore, ma solo perché ne avevo un paio a casa che lavoravano per me”.








