Spalletti al vetriolo contro Acerbi nell’ultima conferenza da ct

Luciano Spalletti conclude il ciclo come CT della Nazionale con una conferenza sincera. Riflette sulle proprie scelte, affronta il caso Acerbi e invoca l'impegno totale in azzurro

Ieri sera l’Italia ha vinto 2-0 in casa contro la Moldavia. Luciano Spalletti, come ormai ex commissario tecnico della Nazionale, si prepara a chiudere il suo ciclo con un ultimo intervento che lascia il segno. Nella conferenza stampa conclusiva, il tecnico toscano non si risparmia e affronta, con la consueta schiettezza, il caso Acerbi, proponendo anche delle riflessioni sulle sue scelte e sul futuro della squadra azzurra.

Italia, le parole di Spalletti su Acerbi

Innanzitutto Spalletti non nasconde il suo disappunto per il proprio operato. “Io ce l’ho con me e basta perché ho fatto male il mio lavoro” ammette il tecnico, chiarendo come dalla sua prima partita come CT si sentisse la pressione della qualificazione all’Europeo. Il ciclo si chiude lasciando la Nazionale nella stessa situazione, con la speranza che il suo successore possa fare di meglio.

Il tema più caldo del suo intervento resta però il caso Acerbi. Spalletti aveva detto “Spero che a quelli che rifiutano la Nazionale ci sia qualcuno che gli dirà che in Nazionale non tornano più“. Ma poi ammette di essersi spiegato male. Il tecnico appunto si sofferma sul rapporto complicato con il difensore, raccontando di come si sia scusato tramite una telefonata: “Gli ho chiesto scusa e lui mi ha detto: ‘Mister, se mi dice così è tutto ok…'”. L’ex tecnico del Napoli si era privato di Acerbi per dare spazio a giovani come Calafiori e Buongiorno, una scelta che, con il senno di poi, definisce non facile ma motivata.

Un addio amaro insomma, non privo di rammarico e consapevolezza.