Adriano Galliani ricorda con affetto Silvio Berlusconi, due anni dopo la sua scomparsa. Di seguito alcune delle sue parole ai microfoni del “Corriere della Sera”.
Il ricordo di Berlusconi
“Mi mancano i nostri incontri ad Arcore,” afferma Galliani, ricordando con nostalgia le serate passate a discutere di calcio e progetti. “Se devo indicare una cosa che mi manca di Silvio Berlusconi sono le sue telefonate che arrivavano puntuali ogni sera a mezzanotte.. Lui un accentratore? Non proprio. Non l’ho mai sentito dire ‘si fa così perché lo voglio io’. Poi, certo, potevamo discutere per ore sul comprare Rijkaard o Borghi. Le grandi decisioni erano certo sua prerogativa, ma sempre ascoltando il parere degli altri”.
Galliani sull’acquisto del Milan
“Quando mi chiese un parere, io gli sconsigliai di comprare il Milan per il mare di quattrini che avrebbe speso. Tuttavia, Berlusconi replicò che il calcio era una questione di sentimenti, un sentimento che rimane forte”.
Galliani sulla situazione del Monza
“Il Monza sarà venduto? Ci sono trattative in corso ma non c’è nulla di definito. Comunque Fininvest non ci ha mai fatto mancare le risorse, ha speso 35 milioni in investimenti. Paolo Bianco sarà il nuovo allenatore. Gode di buone referenze, essendo stato il vice di Allegri alla Juve. L’obiettivo è il ritorno immediato in Serie A”.
Galliani su Allegri e il ritorno al Milan
“Confido molto in lui. Una stagione senza coppe può fare la differenza, lo abbiamo visto con l’Inter: la Champions riempie le casse, ma svuota di energie”.
Galliani sulla crisi del calcio italiano
“Gli impegni dei club certamente hanno inciso sulle prestazioni sportive dell’Italia. Gravina però è responsabile della conduzione politica, non dei risultati diretti della Nazionale. Che eredità lascio nella Lega di Serie A? Un mese fa ero nella sede di via Rosellini e mi sono ritrovato al secondo piano, quello della serie B. Ho lanciato un urlo, speriamo di restarci solo un anno.”












