La vita di Matteo Materazzi, fratello dell’ex difensore dell’Inter Marco Materazzi e figlio di Beppe, è stata irrimediabilmente cambiata un anno fa, quando gli è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). La battaglia che sta affrontando è toccante, dura, e familiare a troppe persone in tutto il mondo.
Una sfida quotidiana
La SLA è una malattia che non lascia tregua, sottraendo gradualmente la capacità di compiere anche le azioni più semplici. Matteo racconta a Repubblica con lucidità il suo quotidiano fatto di ostacoli: “Devo essere aiutato per andare in bagno, farmi una doccia, salire in macchina. Per mangiare mi devono imboccare, le mani si muovono ancora, ma non riesco a tirare su il braccio”. Le notti sono terribilmente lunghe, scandite dal dolore e dall’impossibilità di muoversi liberamente..
La paura del futuro
La paura più grande di Matteo è il futuro, l’incertezza di ciò che sarà: “La cosa che mi spaventa di più? Non veder crescere i miei figli”. Nonostante questo, la sua determinazione è incrollabile: “Proverò a vivere al massimo finché posso. E di notte sogno di correre”, dice con una forza che non si arrende mai alla malattia.
La lotta per una cura
La moglie Maura Soldati ha reso pubblica la diagnosi, avviando una raccolta fondi su GoFundMe. I costi legati alla malattia sono enormi, come spiega lo stesso Matteo: “I malati di Sla spendono cifre enormi, i tempi della burocrazia sono lentissimi, quelli della malattia rapidi”. L’obiettivo è quello di finanziare terapie sperimentali che possano aiutare lui e altri malati. “Abbiamo pagato 100mila euro solo per rendere la mia giornata vivibile”, racconta.
Uniti per sperare
Nonostante le difficoltà, la famiglia Materazzi non smette di sperare in un futuro migliore. Matteo parla del supporto che sta ricevendo: “Ringrazio Antonio Conte e la moglie Elisabetta. Simone Inzaghi e sua moglie Gaia, ma anche chi ha donato 5 euro. Mi ha scritto Ibrahimovic, mi ha mandato una emoticon e mi ha fatto forza“. Sono i gesti di solidarietà che danno forza al loro quotidiano.
Il legame con Marco
Matteo mantiene uno stretto legame con il fratello Marco: “Con mio fratello Marco ci videochiamiamo ogni giorno, mi ripete: ‘Io sono qua’”. I due sfruttano appieno il tempo insieme, cercando di mettere da parte le vecchie incomprensioni per restare vicini in questo momento difficile. Marco, come accade tra fratelli, propone una partita di beneficenza coinvolgendo i nomi del calcio che hanno fatto la storia, per raccogliere fondi e attenzione sulla SLA.








