Massimo Mauro polemico: “Var macchina infernale. Se interviene su ogni buffetto diventa una barzelletta”

Il dibattito sull’uso della tecnologia nel calcio non accenna a placarsi, anzi, sembra destinato a infiammare ulteriormente gli animi di appassionati e addetti ai lavori. L’ultimo episodio che ha scatenato le polemiche riguarda un rigore assegnato a favore del Napoli contro l’Inter, una decisione che ha sollevato diverse critiche sull’utilizzo del VAR in Serie A.

Il VAR e i suoi limiti

La tecnologia, un tempo vista come la soluzione a tutti i mali del calcio, sta causando non pochi grattacapi. “Sono stufo di parlare di moviola in campo. Chi sta davanti al monitor pensa di fare l’arbitro,” così si è espresso Massimo Mauro, ex di Napoli e Juventus, ospite di Radio Anch’io Sport. Secondo lui, la confusione generata dal VAR è un problema crescente, in cui sembrano essere tutti impantanati.

Il problema, secondo Mauro, risiede nella mancanza di un protocollo chiaro e semplice. “L’arbitro dovrebbe arbitrare e il VAR dovrebbe intervenire solo in caso di errori palesi, lasciando spazio al gioco e alla discrezionalità umana per le situazioni meno evidenti“.

Il rigore delle polemiche

Nel match tra Napoli e Inter, “il guardalinee ha detto all’arbitro di assegnare il rigore,” ha commentato Mauro, sottolineando la confusione regnante durante il procedimento. Il rigore contestato ha indubbiamente avvantaggiato il Napoli, che però ha dimostrato di essere in grado di fare la partita e si è imposto sull’avversario.

Tuttavia, l’episodio ha rimesso in luce la necessità di rivedere l’uso del VAR. Intervenire per qualsiasi contatto dubbio rischia di trasformare partite di calcio in una sorta di processo continuo, che snatura la bellezza del gioco. Secondo Mauro, “il Var è una macchina infernale. Se interviene ad ogni minimo buffetto diventa una barzelletta“.