Bremer finanzia il mercato con 50 milioni: segnatevi questi nomi

La stagione di Gleison Bremer racconta due verità solo apparentemente opposte. Da un lato, il brasiliano resta il riferimento più affidabile del reparto arretrato bianconero, il difensore sul quale la Juventus ha ricostruito gran parte della propria solidità negli ultimi due anni. Dall’altro, l’annata corrente ha mostrato in maniera evidente ciò che alla Continassa temevano da tempo: la dipendenza strutturale dal suo rendimento e, soprattutto, dal suo stato fisico. Dopo il lungo stop che lo aveva tenuto fuori nei mesi scorsi, il centrale è stato costretto nuovamente a fermarsi per un problema al ginocchio, che ha interrotto la continuità del suo contributo. Una perdita tecnica pesante, perché con Bremer in campo la Juventus guadagna centimetri, letture difensive, aggressività e una pericolosità sulle palle inattive che pochi centrali in Serie A possono garantire.

Lo dimostrano i suoi numeri complessivi nel club, con quasi cento presenze, rendimento costante, un impatto che va oltre i meri duelli vinti e che tocca la gestione emotiva della retroguardia nei momenti più complessi. È altrettanto vero, però, che un profilo così performante e ormai totalmente formato rappresenta un valore economico significativo. In un contesto societario che ragiona da tempo su sostenibilità e ciclicità, Bremer è uno dei pochissimi elementi in rosa in grado di generare una plusvalenza immediata e di grande entità. Non sorprende quindi che, con l’avvicinarsi della finestra di gennaio, il suo nome torni al centro di scenari potenzialmente decisivi per la Juventus del futuro. Proprio qui si inserisce il pressing di alcune big di Premier, che hanno individuato nel brasiliano il rinforzo ideale.

Gli Spurs fanno sul serio, Comolli ricostruisce la Juve

Secondo le prime indiscrezioni, gli Spurs sarebbero pronti a presentarsi con un’offerta nell’ordine dei cinquanta milioni di euro, una cifra che – nell’attuale momento storico – porterebbe la Juventus a riflettere molto seriamente. Non solo perché il giocatore, pur fondamentale, ha mostrato fragilità fisiche negli ultimi mesi, ma anche perché un incasso del genere aprirebbe scenari tecnici altrimenti preclusi. Con una somma così importante, Damien Comolli avrebbe infatti la possibilità di intervenire in maniera mirata su più reparti. La priorità assoluta resta l’arrivo di un regista puro, quello che Luciano Spalletti invoca da settimane e che manca in modo strutturale nella manovra bianconera. Tra i profili attenzionati ci sono interpreti di caratteristiche e costi differenti: dalla fisicità e dall’esperienza europea di Hojbjerg, alla qualità verticale di Bernabé, fino alla completezza tecnica e tattica di Lobotka, regista moderno che Spalletti conosce alla perfezione.

Damien Comolli
Damien Comolli

Sul fronte difensivo, invece, l’eventuale addio di Bremer verrebbe compensato con un innesto di livello già individuato: il ritorno in A in prestito di Kim, profilo che garantirebbe immediatezza competitiva e perfetta conoscenza del campionato italiano. L’operazione, insomma, non sarebbe un ridimensionamento, ma sarebbe una riallocazione del capitale tecnico, un tentativo di trasformare una cessione dolorosa in una crescita complessiva della squadra. La Juventus si trova a un crocevia e dovrà decidere se trattenere il suo baluardo difensivo o aprire la porta a un nuovo ciclo, più dinamico, più moderno, più aderente a ciò che Spalletti immagina per i prossimi anni.