Parma, Cutrone si racconta: “Sogno la nazionale. Il Milan è la squadra più grande in cui ho giocato. Diogo Jota? Durissima”

Patrick Cutrone è uno di quei giocatori che, nonostante la sua vasta esperienza, conserva ancora la stessa fame e passione dei primi giorni. Con oltre 300 presenze in carriera, il suo percorso si è snodato tra Italia, Inghilterra e Spagna, ma il suo cuore batte sempre per il tricolore e per i sogni di gioventù. In un’intervista esclusiva, Cutrone ha aperto il suo mondo, raccontando i sogni azzurri, l’ammirazione per Gattuso e la gioia più grande della sua vita, quella di essere diventato papà.

Che cosa vuol dire fare il numero 9 al giorno d’oggi?

“Per me il numero 9, per come piace a me, sì, ok, deve legare il gioco, ma deve stare soprattutto in area di rigore, deve muoversi in area. Aspetta i passaggi filtranti, i cross. Il 9 è questo. È quello che fa goal.” La visione di Cutrone sul suo ruolo è chiara e incisiva, come il suo stile di gioco che lo rende temibile per le difese avversarie.

Obiettivi futuri e il sogno Nazionale

Le parole di Fabregas sull’obiettivo di Cutrone di andare al Parma e puntare al Mondiale hanno fatto eco, e lo stesso Cutrone non si tira indietro dal sognare. “Sì, era una cosa privata tra di noi, ma è vero: chi non sogna di andare in Nazionale, di giocare competizioni importanti? Gioco a calcio perché mi piace sognare.” La determinazione di Cutrone promette bene per il futuro.

L’incontro con Gattuso

L’affetto per Gennaro Gattuso, attuale tecnico degli azzurri, è palpabile nelle parole di Cutrone. “L’ho visto quando è venuto a trovarci, abbiamo parlato un po’, mi ha fatto molto piacere. Ha una grande capacità di tenere il gruppo coeso.” Una visita che ha rafforzato il legame tra il giovane attaccante e il suo ex allenatore al Milan.

cutrone con la maglia del parma
cutrone con la maglia del parma

I ricordi di Wolverhampton e il legame con Diogo Jota

Cutrone non può dimenticare l’esperienza inglese e il legame con Diogo Jota. “Ho un bellissimo ricordo di Diogo, queste sono tragedie che ti rimangono dentro.” La scomparsa del compagno di squadra è ancora viva nel suo cuore, ma il ricordo positivo di quei giorni al Wolverhampton resta un punto fermo.

Essere padre: la gioia più grande

Con la stessa passione che mette in campo, Cutrone parla del suo ruolo di papà. “Vorrei fare anche solo la metà di quello che mio papà ha fatto per me. Essere papà è l’emozione più grande che la vita mi ha dato.” Un impegno che, come lui stesso ammette, supera qualsiasi riconoscimento calcistico.